La rassegna curata da Kathleen Adler, inserita negli eventi internazionali del Van Gogh Europe Foundation, presenta una lettura inedita dell’opera di Van Gogh, che si focalizza a tematiche legate a Expo 2015: Nutrire il Pianeta ed Energia per la Vita, dimostrando quanto l’interesse dell’artista per l’uomo, la terra e i suoi frutti, la tradizione agreste, la vita rurale e le stagioni abbiamo profondamente influenzato la sua arte.
L’esposizione patrocinata dall’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, prodotta e organizzata da Palazzo Reale, Arthemisia Group e 24ORE Cultura, è di particolare importanza in quanto rientra tra le manifestazioni del 125°anniversario della morte di Vincent Willem van Gogh ( Zundert 30 marzo 1853- Auvers-sur-Oise,29 luglio 1890 –), e presenta al visitatore oltre 47 opere di uno dei pittori più celebri al mondo, alcune delle quali mai viste prima. Suddivisa in 6 sezioni, è costituita da opere provenienti dal Kroeller-Muller Museum di tterlo, tra cui l’autoritratto del 1887, Ritratto di Joseph Roulin, Paesaggio con covoni e Luna che sorge del 1889; a proposito di questa tela in una lettera a Willemien van Gogh ,Saint-Rémy-de-Provence, 2 Luglio 1889 scrive:« Cosa altro si può fare, pensando a tutte le cose la cui ragione non si comprende, se non perdere lo sguardo sui campi di grano. La loro storia è la nostra, perché noi, che viviamo di pane, non siamo forse grano in larga parte? Se non altro, dobbiamo o no sottostare a crescere, senza poterci muovere,come una pianta, ignorando ciò che la nostra immaginazione a volte desidera, ed essere falciati quando maturi? Per quanto mi riguarda, penso che sarebbe più saggio non augurarsi di star meglio, di riacquistare le forze e probabilmente mi ci abituerò, ad essere spezzato. Un poʼ prima, un poʼ dopo, che differenza vuoi che faccia per me?».
Si aggiungono poi altre opere del Museo Soumaya-Foundation Carlos Slim di Città del Messico, e del Van Baaren Museum Foundation di Utrecht , tra cui Sottobosco del 1887; ed altri capolavori – alcuni mai visti ed esposti – provenienti da collezioni private. Il visitatore avrà altresì la possibilità di osservare gli splendidi disegni tra cui: Contadina che lega le fascine di grano e Testa di pescatore con cappello di tela cerata, sino alle magnifiche tele che ispirarono l’artista durante il suo soggiorno in Provenza,tra le quali : La Veduta di Saintes-Maries-de-la-Mer del 1888, La Vigna verde del 1888 e Uliveto con due raccoglitori di olive del 1889. In una a lettera a Emile Bernard, Arles 26 novembre 1889 Vincent Van Gogh scrive : «La mia ambizione si limita davvero a qualche zolla di terra, del grano che germoglia. Un uliveto». In un’altra lettera a Paul Gauguin, Arles, 3 ottobre 1888 in merito a “La vigna verde” (olio su tela ,1888) scrive: « In questi giorni sono preda di uno straordinario fervore lavorativo, al momento sono alle prese con un cielo blu su unʼimmensa vigna verde, viola, gialla, con i tralci neri e arancione. Piccole figure di donne con parasoli rossi, piccole figure di vendemmiatori con i loro carretti la ravvivano ulteriormente. Primo piano di sabbia grigia».
Kathleen Adler, curatrice dell’esposizione, a proposito di Van Gogh scrive: « Nella vita di Vincent, eternamente in movimento, precario, tormentato, incapace di mettere radici, di adeguarsi alle convenzioni della società e in perenne conflitto anche con la famiglia, esiste un unico legame costante e indissolubile: quello con la terra e le sue fatiche». La mostra, allestita dall’architetto giapponese Kengo Kuma, aperta al pubblico sino all’8 marzo 2015, rappresenta infatti un’occasione unica per indagare il profondo rapporto tra il celebre pittore olandese Vincent van Gogh , la Natura e la Terra, tra l’Essere umano e la Natura che lo circonda.
Per ulteriori info: infoline 02.54913 – www.vangoghmilano.it ; www.comune.milano.it/palazzoreale ;
di Daniela Paties Montagner