L’ Innovation Manager serve davvero? E’ sufficiente una persona per aumentare l’efficacia del processo di Innovazione? Come far crescere fatturato e opportunità attraverso l’innovazione? Come gestire e sostenere nel tempo il cambiamento in azienda? Nel corso della fase di accreditamento degli innovation manager al MISE che si concluderà il 25 ottobre, Lenovys, società di consulenza strategica specializzata nell’innovazione ad alto impatto ed inserita dal Financial Times nello special ranking “FT 1000” che racchiude le 1000 realtà europee indipendenti con il maggior tasso di innovatività e crescita organica, ha elaborato 5 consigli per rispondere a queste domande ed innovare con successo.
Non affidare tutto all’innovation manager
Non lasciare che sia l’Innovation Manager ad andare alla ricerca di idee, cercando poi di farle accettare all’interno. E’ preferibile esporre team composti da persone di diverse funzioni (crossfunzionali) a idee e stimoli esterni come spunto per una rielaborazione critica.
Far crescere le idee con gradualità
E’ importante far evolvere con gradualità le idee più promettenti all’interno di team crossfunzionali testando progressivamente i principali aspetti critici, anche di mercato, delle proposte.
Pianificare l’innovazione
Dare una cadenza alle attività di innovazione e di sviluppo di nuove idee. In assenza di appuntamenti prefissati, l’attività quotidiana o le emergenze rischiano di avere la precedenza nelle attività dei team.
Lavorare sui comportamenti
l’Innovation Manager da solo non può cambiare la cultura di un’azienda. Per sviluppare una cultura dell’Innovazione è necessario lavorare sui comportamenti, attivando quelli funzionali alla generazione di innovazione a tutti i livelli.
Importanza della formazione e dell’apprendimento continui
La formazione e l’apprendimento continuo sono necessari. Non è possibile arrestare questo processo né in termini aziendali né personali. Imparare più velocemente degli altri diventa un vantaggio competitivo.
I 5 consigli saranno approfonditi da Lenovys nell’ambito della quinta edizione dell’executive master in “Impact Innovation”. Link: https://www.lenovys.com/master-impact-innovation/?utm_campaign=edelman&utm_source=journal&utm_medium=online Un percorso formativo realizzato annualmente (l’edizione 2019 parte domani ed ha una seconda sessione a novembre) frutto dell’esperienza di un’azienda specializzata nell’innovazione definita “ad alto impatto” cioè nata per introdurre sul mercato prodotti e servizi innovativi, prima dei concorrenti per un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo nel tempo. Grazie allo studio dei casi più importanti emersi a livello internazionale e alle attività di consulenza condotte direttamente, Lenovys supporta e accelera il percorso delle aziende nella creazione del proprio sistema d’innovazione.
Lenovys ha accompagnato in percorsi di formazione ispirati all’impact innovation aziende quali: Black&Decker, Panasonic, Sammontana, Campari, Sacmi, Lavazza, Lucchini, Mahle, Natuzzi, Ideal Standard, Sisal, Cuki, Streparava, De Nora, Dussmann, Siemens, Banco BPM.
Tra i docenti del master, oltre a Luciano Attolico, uno dei massimi esperti in Europa di Lean Thinking, miglioramento delle performance, Leadership e innovazione ad alto impatto e autore dei best seller “Innovazione Lean. Strategie per innovare persone, prodotti e processi” (Hoepli, 2012), “Toyota Way. I 14 principi per la rinascita del sistema industriale italiano” (Hoepli, 2014) e “Toyota Way per la Lean Leadership” (Hoepli,2015), troviamo: Leonardo Bagnoli (Amministratore Delegato Sammontana), Matteo Prini (Innovation Manager Zhermack), Stefano Cantini (Operations Director Lucchini RS), Alberto Bommarito (chief operating officer fire), Duilio Borettini (co-founder & ceo Mygdi)
“L’innovation manager è un’iniziativa importante per supportare la crescita e lo sviluppo di innovazioni in azienda, ma purtroppo non risolve il problema dei risultati finali. Le aziende italiane devono infatti sviluppare al proprio interno un vero e proprio sistema attraverso cui, come squadra, sviluppano innovazione sfruttando tutte le leve disponibili. – ha dichiarato Luciano Attolico – Fare innovazione oggi, infatti, è estremamente complesso più di quanto lo sia mai stato in passato e lo scenario è destinato anche a peggiorare. Da un lato si sono abbassate le barriere all’ingresso: chiunque può creare innovazioni milionarie, con un PC e una connessione internet; dall’altro c’è una crescente corsa delle aziende a fare innovazione, a lanciare continuamente sul mercato nuovi prodotti e nuovi servizi. Il risultato è che fare “semplicemente” innovazione non basta più. La “semplice” innovazione è diventata una commodity e non è più sufficiente per sopravvivere e prosperare. E’ quindi necessario parlare d’Innovazione ad Alto Impatto. Si tratta di un processo estremamente complesso da gestire e che non può essere il risultato del lavoro e degli sforzi di un singolo individuo come l’Innovation Manager, per quanto capace possa essere. Innovation Manager a bordo sì, ma serve preparazione da parte di tutta l’azienda.”
di Emidio Piccione