La Mostra “Boldini Parisien d’Italie” è on air a Milano, GaMManzoni, via Manzoni 45, Centro studi per l’Arte Moderna Contemporanea di Milano. Curata da Enzo Savoia e da Francesco Luigi Maspes, e patrocinata dalla Commissione Europea, la Regione Lombardia,la Provincia ed il Comune di Milano, l’esposizione ripercorre le tappe più importanti della carriera artistica del pittore ferrarese attraverso un’attenta selezione di quaranta capolavori – alcuni dei quali in mostra per la prima volta – provenienti da prestigiose collezioni private italiane, con particolare riferimento a quelle opere eseguite a Parigi tra il 1871 e il 1920, periodo di piena maturità creativa dell’artista.
«Era un artista ultra chic, in suo modo particolare, specialmente quando ritraeva lungiformi signore dell’alta società internazionale che appaiono dipinte come sotto un vetro traslucido. Esperto di quel mondo e della letteratura francese che lo ha rappresentato, interpretava molto bene la più alta eleganza femminile in un’epoca in cui era anche troppo rivestita dagli artifici dei sarti e delle modiste, figurativamente legata in pose ambigue che stanno tra il salotto e il teatro. Ma quei ritratti hanno un forte potere d’incanto: rivelano spontanee e sicure doti di pittore...» scrive B.Berenson in “Pellegrinaggi d’Arte”,1958. Il percorso espositivo presenta opere di grande importanza come i quadri eseguiti per il mercante Adolphe Goupil ambientati fra un Settecento galante, esotismi orientaleggianti e una eccitante contemporaneità. Da questa miscela prende vita una serie di lavori, dove protagoniste sono dame abbigliate alla moda del tempo, moderne interpreti di una femminilità vivace, spesso ritratte sullo sfondo di paesaggi rigogliosi. A Tal proposito, fra le opere selezionate la mostra accoglie capolavori come La lettera (1873), Giovane seduta al pianoforte (1873), Berthe esce per la passeggiata (1874), L’attesa (1878), La visita (1874) e gli acquarelli Al parco (1872) e Interno con figura elegante (1875), tutti eseguiti tra il 1872 e il 1878. A posare qui è Berthe, la graziosa modella e amante di Boldini per quasi un decennio, la cui fisionomia aggraziata torna con frequenza nei quadri del periodo.
Altrettanto interessanti sono le affascinati vedute di Parigi e della campagna francese, caratterizzate da un realismo singolare in cui l’artista francese dimostra di padroneggiare sia il piccolo che il grande formato basandosi su un attento e scrupoloso studio del vero, come ad esempio “L’omnibus in place Pigalle” del 1882.
L’esposizione coglie altresì un aspetto importante del processo creativo di Boldini, il genere del ritratto, col quale rappresenta artisti a lui contemporanei come Degas, Manet, Helleu e Sargent, e di personaggi illustri, soprattutto donne, come ad esempio quelli dell’attrice Jeanne Renouardt, di Enrichetta Allegri, di Marie-Louise Herrouet, della Principessa d’Isemburg-Birstein, di M.me Lacroix o di M.lle Gillespie che fecero di Boldini uno dei ritrattisti più ricercati e amati dalle dame di fin de siècle.
Così scrive di lui Tiziano Panconi, storico dell’arte ed il più accreditato esperto dell’opera di Giovanni Boldini: «Le donne di Boldini, sono nature flessuose e disinibite che mostrano senza reticenza un modello di bellezza erudito e, spogliandosi, affermano la loro autodeterminazione di individui maturi e emancipati, pienamente consapevoli della propria femminilità. Nature fantastiche e conturbanti, raggiungono eccitate lo studio dell’artista, impazienti di sfuggire al protocollo dei loro palazzi, di slacciare i rigidi corpetti di stecche di balena, per abbandonarsi, libere finalmente, nel tepore del boudoir, di sentirsi loro stesse protagoniste….[…]…, ammirate e soprattutto comprese. Boldini non le giudica, perché giudicarle significherebbe rinnegare la sua natura dissoluta ma, anzi, le incoraggia a esprimersi, raccoglie le loro confessioni, le loro angosce e le induce a riflettere sulla fatuità del tempo e dell’amore che vive di un solo attimo. L’artista sa cogliere a volo quel momento, quello irripetibile, in cui la bellezza appare più sfolgorante e in cui le sue muse si mostrano più disinvolte e naturali… […]…L’artista esalta il loro ego ritraendole spesso soltanto un attimo prima che, sopraggiungendo l’autunno della vita, la loro bellezza appassisca per sempre, che le loro foglie di rose profumate comincino a cadere. A volte, come uno stregone, raccoglie i fragili petali e con un gesto d’amore ricompone quei fiori appassiti restituendogli un attimo di eterna primavera»
La mostra “Boldini, Parisien d’Italie” resterà aperta al pubblico sino al 18 gennaio 2015.
Per ulteriori info: Tel. e Fax 02.62695107; info@gammanzoni.com; www.gammanzoni.com -Catalogo: GaMManzoni edizioni
di Daniela Paties Montagner