Presa di posizione irrevocabile per l’Associazione dei Consorzi OriGIn Italia su dazi e tutela internazionale, che rischiano di mettere in ginocchio il sistema delle IG. La prima sfida è spingere sulla promozione delle nostre eccellenze.
Si annunciano ulteriori dazi aggiuntivi per 117milioni di euro sui i prodotti italiani Dop ed Igp sul mercato americano, in virtù della guerra dei dazi avviata dagli Stati Uniti nei confronti di ben 93 Indicazioni Geografiche Europee ed entrata in vigore lo scorso 18 ottobre.
Secondo il presidente dell’ OriGin Italia Cesare Baldrighi, bisogna giocare d’attacco aumentando gli investimenti sulla promozione del made in Italy all’estero. Questa è la strategia di ‘contrattacco’ contro gli scellerati «Dazi a carosello».
Il valore intrinseco delle Indicazioni Geografiche è da esaltare perchè porta il nome dei territori di nel mondo e ne rappresenta il patrimonio culturale produttivo, sono l’archetipo della sostenibilità economica, ambientale e sociale e soprattutto hanno un rigido disciplinare da rispettare, che offre garanzia di qualità.
Quindi gli accordi commerciali necessari per avere regole comuni per le IG diventano indispensabili – ha aggiunto Baldrighi – perché identificano marchi collettivi territoriali.
I dazi usati come ritorsione colpiscono non solo il prodotto ma tutto il territorio da cui esso proviene, nei suoi riferimenti culturali e sociali.
L’azione più giusta che possano fare il governo Italiano e all’Unione Europea è cofinanziare le azioni di tutela e valorizzazione dei Consorzi per le predette Indicazioni Geografiche.
Un appoggio indispensabile per rilanciare azioni di sviluppo e prodotto, solo in questo modo potremo trasformare questa crisi in opportunità.