“Laggiù non hai il tempo di pensare, sei chiuso in un grigio posto asfittico che non conosci e devi stare solo con gli occhi ben aperti. Laggiù il tempo si è fermato, giorno o notte non fa differenza, fai solo i conti con una grande e sola verità, quella di riportare la tua pellaccia a casa, dietro l’amara ruggine di un filo spinato.”
La dura realtà affrontata da Mirko Giudici durante la guerra in Kosovo negli anni ’90, alla quale prese parte come soldato. Dietro gli occhi di un soldato narra la sua esperienza durante la missione italiana di pace su quelle terre, affrontando le mille difficoltà e pericoli che la scelta di fare il militare comporta. Affrontare nemici che non hai mai conosciuto; addentrarsi in un territorio ignoto, sfidando temperature rigide e scenari di desolazione e povertà estreme; ma soprattutto, rinunciare a tutte quelle piccole cose che quotidianamente ci circondano e spesso diamo per scontate… e ne senti la mancanza solo quando non ti circondano più. Non è la sua guerra, pensa l’autore in quei giorni difficili, eppure è stato lì, ad affrontare insidie, a rischiare la vita, a combattere per interessi ben al di sopra della sua comprensione. Per il dovere nei confronti del paese.
Territorio e supremazia sono le uniche ragioni per cui scoppia una guerra, e i governi non guardano negli occhi gli uomini che mandano sul campo nemico. Ma noi possiamo vedere in quegli occhi grazie a parole come queste, impresse per sempre sulla carta, grazie all’impegno di coloro che ce l’hanno fatta e sono tornati indietro per raccontarlo.
Una nuova forma di coraggio espressa nei confronti dell’umanità, la testimonianza di chi ha affrontato il vero dolore e ad esso è sopravvissuto.
Come nasce quest’opera letteraria?
Questo romanzo nasce dall’esigenza di voler far conoscere la mia personale esperienza da soldato durante la missione italiana di pace nel Kosovo, povera provincia dell’ex Jugoslavia martoriata dalla guerra. Un libro che fa rivivere i momenti e gli stati d’animo di chi era in prima linea e operava con tanta difficoltà nell’inferno della guerra, dove violenza e odio sono i protagonisti assoluti di una sanguinosa realtà e dove povertà e fame rappresentano il crudo scenario con cui dover fare i conti ogni giorno, ogni ora, ogni singolo minuto. Un libro che mette in evidenza la mia maturazione personale nel voler contribuire con la mia goccia di pace e solidarietà a prosciugare l’oceano scarlatto e devastante della guerra.
Quale messaggio vuoi trasmettere a tutti coloro che si ritroveranno tra le mani questo libro?
Il messaggio che voglio trasmettere attraverso questo libro è quello di raccontare, più da vicino, l’operato e il sacrificio dei militari italiani, impegnati ogni giorno, nelle missioni di pace nel mondo. E’ voler raccontare ciò che si prova quando ci si trova di fronte gli occhi scuri della guerra, sotto il fuoco nemico, con l’adrenalina a mille e l’odore della polvere da sparo, la fredda e cruda realtà della fame, della violenza e dell’odio in nome di una politica avida, sporca e corrotta, che divora tutto superando barriere e mascherando verità troppo scomode da poter rendere pubbliche.
Leggi il mio libro perché…
Per far conoscere alla gente comune la vera realtà e le difficoltà che vivono, ogni giorno, i militari italiani impegnati nelle missioni di pace nei teatri di guerra. Purtroppo, la maggior parte della gente ritiene, in maniera del tutto superficiale e sconsiderata, che i militari italiani scelgano di partire per le missioni solo ed esclusivamente per soldi. Voglio precisare e smontare questo “luogo comune”, nel voler spiegare che l’aspetto economico non è l’unico stimolo che spinga un militare a fare questo tipo di scelta. Chi sceglie di partire lo fa per dare il suo contributo e per portare un briciolo di pace e solidarietà lì dove la guerra ha lasciato i segni indelebili della fame e le cicatrici della povertà, gli strascichi di una folle ed inaudita violenza e di odio. Il mio intento è quello di mettere in luce anche un altro aspetto, che è stato oggetto di molte polemiche e numerosi studi, mi riferisco all’Uranio Impoverito presente su tutto il territorio dell’Ex Jugoslavia. Un tema molto “caldo” che ha provocato la morte di migliaia di militari italiani impegnati sul territorio. Nel mio libro è presente una sottile vena di denuncia per questo argomento che ha provocato gravi conseguenze a tutte le vittime da “Uranio Impoverito”. Un grido di “Giustizia” per tutti i militari che si sono ammalati, a distanza di anni, perché ignari di verità nascoste e insabbiate dalle autorità militari e civili.
Progetti futuri?
Attualmente sto lavorando al mio nuovo e terzo libro che tratta la mia dolorosa esperienza della malattia, della mia battaglia contro il “cancro” e la mia “rinascita”. Sto investendo tutte le energie a disposizione per proporre un libro che sia un valido strumento per chi ogni giorno combatte contro questo terribile “male”. Questo libro rappresenta un inno alla lotta, una fonte di forza per affrontare e vincere la malattia, vuole essere un incoraggiamento ad assumere un atteggiamento mentale positivo e forte durante la “battaglia”. La malattia e la lotta per sconfiggerla possono essere infatti uno stimolo per un cambiamento necessario, una seconda chance, l’occasione di ripartire da zero, di “rinascere”. Non voglio certo offrire una speranza a buon mercato di guarigione dal cancro, perché non ho tale potere e perché la speranza è insita in ognuno di noi e ogni individuo ha il compito di trovare il proprio modo per dare corpo alla sua personale speranza. Eppure, la guarigione grazie al cielo spesso arriva, sono tante le persone che sconfiggono il cancro definitivamente. Questo mio racconto intende restituire al malato di tumore la sua dignità; non ci si deve nascondere o vergognare del tumore (sentimento che ho provato sulla mia pelle), né tantomeno sentire un peso da gestire a livello economico e sociale. La mia esperienza vuole invece incoraggiare gli altri a concedersi la libertà di “essere” anche nella sofferenza, chiamando il cancro per nome, ad esempio. Dal cancro si può guarire e si guarisce, il percorso è lungo e durissimo ed il prezzo da pagare è molto alto, ma non bisogna mai mollare, mai abbassare lo sguardo e fare tutto ciò che è in nostro potere perché il cancro non ci colpisca. Per concludere, mi auguro di riuscire a pubblicare questo nuovo progetto attraverso un grande e serio editore, che investa sul mio potenziale e creda nel mio “modus operandi letterario”.
Il libro merita 4 stelle su 5.