Ennesimo passo falso della Roma che nell’ultima partita dell’anno non va oltre lo 0 a 0 casalingo contro il Milan di Filippo Inzaghi. La squadra di Garcia chiamata a rispondere alla vittoria della Juventus contro il Cagliari di Zeman, perde l’ennesima occasione di mantenere quantomeno invariate le distanze dalla capolista. Scivola nuovamente a meno tre punti. Le occasioni perse cominciano a diventare tante. Così come i punti lasciati per strada. Il pareggio interno col Sassuolo pesa ancora sulla classifica giallorossa che, a questo, ha deciso di aggiungere l’ennesima ghiotta occasione con un Milan in dieci uomini per 25 minuti.
Come spesso le accade di fare, la squadra di Garcia ha creato tanto. Ha tenuto le redini del gioco costruendo occasioni pericolose e mettendo sottopressione la retroguardia rossonera. A mancare è stata la lucidità in zona gol ma soprattutto la giusta concretezza che, nelle ultime uscite stagionali, sta emergendo come un dato preoccupate per la squadra capitolina. La rosa giallorossa gestisce la gara senza però riuscire ad affondare il colpo del Ko, come se non bastasse, rischia di lasciare il fianco scoperto a contropiedi letali.
Roma – Milan non è stata la partita di Francesco Totti che è risultato essere un po’ fuori dal gioco, ma nemmeno quella di Maicon uscito anzitempo zoppicante sostituito da Vasilis Torosidis. Senza i due perni del gioco romanista e senza Pjanic, fuori per squalifica, la fantasia e l’estro della manovra giallorossa è venuto a mancare. La squadra di Garcia si è appoggiata perciò sui lanci lunghi per Gervinho, che aveva il compito di creare superiorità numerica mediante la sua velocità e i suoi dribbling. L’ivoriano è riuscito a produrre occasioni dal nulla, ma è stato poco concreto sotto porta, facendosi ipnotizzare due volte da Diego Lopez, mancando così il tap-in vincente che avrebbe portato sotto l’albero di natale giallorosso i tre punti tanto agognati.
Il Milan dal canto suo, pensa più a difendersi che ad attaccare, grazie al 4-5-1 studiato ad arte da Inzaghi. Nella ripresa prova a mettere il naso nella metà campo giallorossa, rendendosi pericoloso in due occasioni: prima con Poli e poi con Bonaventura. Menez soffre un po’ il ritorno all’Olimpico, ma è proprio quando il talento francese prova a scuotersi che le cose si mettono male per il Milan che rimane in dieci uomini a causa del doppio giallo per Armero. Inzaghi corre perciò ai ripari, facendo entrare Alex e successivamente Muntari: provando a contenere l’assedio finale giallorosso e a portare a casa un punto di prestigio.
Garcia, forte della superiorità numerica, decide di giocarsi il tutto per tutto facendo entrare Mattia Destro, schierando di fatto, quattro attaccanti. La Roma passa al 4-2-3-1 con Totti, Gervinho e Ljajic (quest’ultimo in subentrato a Florenzi) ad agire alle spalle di Destro. Le emozioni all’Olimpico restano poche, ad accendere gli animi ci pensa come al solito Gervinho che mette una palla invitante per Destro, anticipato però da un perfetto Diego Lopez. E’ ancora l’ivoriano, al minuto ’92, a sfiorare il gol che avrebbe di fatto chiuso la gara: dopo un uno-due in velocità con Yanga M’biwa, a tu per tu con il portiere rossonero, si divora il match point. Finisce così la gara. Tra i fischi di un Olimpico amareggiato per gli ennesimi punti letteralmente gettati al vento.
Michela Cuppini