Angela Berardi, moglie di Luigi Puglia, è un’agente assicurativo che opera a livello individuale. Dal 2012, su indicazione della Unipol, unisce i portafogli clienti a quelli di altri due agenti assicurativi, Vittorio Maccallini e Massimo Di Genova, creando così una vera e propria società, la Arcadia Srl.
L’impresa funziona, ognuno ha il proprio portafoglio clienti e la propria sede. Però quello che Luigi Puglia racconta a PaeseRoma.it è ben diverso da un lieto fine. Racconta una storia intricata e difficile e lo fa anche a nome della compianta moglie Angela.
Stando alle parole di Puglia, infatti, ben presto uno dei soci dell’Arcadia comincia a non seguire più gli accordi societari; la Berardi, ormai vincolata dagli ammanchi a cui la società deve fare fronte, si vede costretta ad autodenunciarsi.
Diventati due i soci, la situazione avrebbe potuto livellarsi e proseguire tranquillamente, ma ancora una volta la vita scombina i piani e Angela Berardi si ammala gravemente. Alla sua morte, Luigi Puglia, avrebbe dovuto ricevere, tramite un atto di successione, la parte di quote della moglie, ma, stando alle parole dell’uomo, questo non è mai accaduto.
Sempre stando alle parole dell’uomo, la Unipol durante un breve periodo di assenza del signor Puglia con i figli, si sarebbe addentrata negli uffici che erano di Angela Berardi e avrebbe portato via dei computer dai locali.
Inizierebbe così una lunga trafila burocratica e giudiziaria contro la Unipol, rea, secondo quanto affermato da Puglia, di non aver sovvenzionato in alcun modo la famiglia di Angela e di averla fatta fuori dai giochi dopo una vita di lavoro. Ma ancor più grave è la dichiarazione fatta dal marito di Angela: due agenti della Unipol avrebbero cercato di convincere Puglia ad accettare una sorta di vitalizio da destinare ai figli della coppia, al posto di offrire loro la quota intera che spettava alla famiglia.
Un’accusa che, laddove verificata, potrebbe compromettere molto l’immagine della società mandataria.