Una tradizione che affonda le sue radici addirittura nel XVII Secolo, quando in occasione dei festeggiamenti di San Antonio Abate – protettore degli animali – venivano benedette le stalle del paese. E così antichi documenti testimoniano che nel 1805 la ricorrenza si svolse con “banda, cavalli e con un comitato di festaioli”, e ancora che nel 1848 fu organizzata una “corsa di cavalli di prima forza a Fantino con premio al vincitore di Zecchini dodici”.
La prima edizione della versione moderna della corsa risale al 1961, ma da allora questa manifestazione è stata arricchita da elementi nuovi – come la sfilata storica in costume o la cena itinerante – che rendono il Palio di Buti uno degli eventi più interessanti d’Italia non solo dal punto di vista storico, ma anche culturale ed enogastronomico. Già, la cucina tradizionale ricopre un ruolo di primo piano sin dai giorni che precedono la corsa: ogni sera in ognuna delle chiese che rappresentano le Contrade viene celebrata una Messa seguita da una cena a base di specialità sempre diverse: ognuna delle sette Contrade, infatti, ha i suoi piatti forti e prima di sfidarsi a cavallo, ci si confronta a tavola, con una cena “in movimento” che prevede la degustazione di piatti appartenenti alla tradizione gastronomica contadina di Buti in vecchie scuderie, frantoi e teatri. Nei giorni della festa, inoltre, per tutte le vie del paese sarà inconfondibile il profumo della “trippa alla butese”, il piatto tipico della festa di San Antonio Abate a base di trippa di manzo cotta con salsicce, carote, fagioli e pomodoro.
Nel pomeriggio di sabato 17 gennaio, giorno di vigilia del Palio, ci sarà la consueta presentazione dei fantini e del mossiere in piazza Garibaldi, seguita dalla cena nelle Contrade. Secondo un antico rito, domenica 19 il risveglio sarà scandito dalla Messa dei Cavallai, e successivamente da un’abboffata di trippa e vino; a metà mattina le contrade, precedute dal cavallo e dal fantino con i quali gareggeranno nel pomeriggio, attraverseranno le vie del centro fino al sagrato antistante la Pieve, dove insceneranno la rievocazione storica preparata con cura durante tutto l’anno: qui saranno consegnati ai fantini la giubba e la berretta, e saranno benedetti i cavalli. Alle 14 prenderà il via il Palio, che si corre lungo la “via Nuova”, la principale strada di accesso a Buti, ricoperta per l’occasione da uno strato di terra battuta: su questo percorso in salita di circa 700 metri, fra lazzi, scherzi e un tifo da stadio, le Contrade si giocheranno in tre “batterie” e nella corsa finale l’onore e il lavoro di un anno intero. Il vincitore si aggiudicherà il Palio – detto anche Cencio – che viene dipinto ogni anno da un artista diverso, e a dorso del proprio cavallo verrà condotto in trionfo per le vie del paese dai contradaioli in festa.
Il Palio di Buti, insomma, rappresenta un appuntamento che unisce storia, tradizione, gastronomia e cultura. Situato sulle pendici orientali dei Monti Pisani, sulle rive del Rio Magno, tra boschi di pini e di castagni, il paese è un piccolo gioiello tutto da scoprire, a partire da Castel Tonini che lo sovrasta. Meritano una visita anche la Villa Medicea, la chiesa romanica di San Francesco e la Chiesa dell’Ascensione, mentre i boschi che la circondano offrono agli amanti della natura la possibilità di piacevoli passeggiate a piedi o in bicicletta.
di Martina Mugnaini