“La guerra dei Roses” riprende il noto film (tratto dal romanzo di Warren Adler) magistralmente interpretato da Michael Douglas e Kathleen Turner.
Una commedia noir e divertente dove dalla tragedia nasce l’umorismo.
Molto lavoro e molte risorse sono state dedicate alla regia di Filippo Dini, che definirei a tratti eccellente, dove la storia non perde mai d’intensità mantenendo lo spettatore attento osservatore di quello che accade sul palcoscenico.
Onirica e freudiana, invece, la scenografia di Laura Benzi, volutamente distorta, costrittiva, dove gli attori sono costretti a muoversi con attenzione, come ad indicare gli alti e bassi che costellano la vita umana.
Vero protagonista della scena finale il grande lampadario, oggetto importante di tutta la vicenda, dove oscillano appesi i due attori stremati, come a dimostrare che una vita di coppia, inizialmente in apparenza lucente, può dopo varie necessitudini e paranoie incontrollate, trasformarsi ed evolvere negativamente, in questo caso procurando la morte.
Insomma la metafora della trasformazione di ogni rapporto portato all’esasperazione.
Paolo Miki D’Agostini