Oltre due ore di registrazione live che ci terranno sospesi nella dimensione Zero.
Un’opera prima, intima, quasi a conduzione famigliare, una sorta di rinascita in chiave biblica dell’umanitá, nella visione di uno Zero redento ed etereo.
La stazione ferroviaria come rappresentazione della vita, dove un misterioso e surreale capo stazione, Zerovskij, mette in scena l’odio e l’amore, la vita e la morte, per arrivare alla rinascita.
I protagonisti sono tutti “Enne Enne”(figli di nessuno), adottati e adattati nella genesi di Dio Zero, in una sorta di Adamo ed Eva intineranti.
“Ho guadagnato meno di una birra con questo tour, ma volevo donarmi al pubblico, alla gente, a chi collabora con me. Sono fiero comunque, con quest’opera, di aver dato lavoro a tante persone già affermate, che stimo molto, ma anche a persone diverse, semplici, perché Renato Zero è soprattutto Renato Fiacchini, uno come voi che è riuscito a resistere, e resistere rende giustizia agli occhi di un Dio.
Oggi giorno se vivi nella verità non ti crede nessuno, la gente esagera, dice sempre di più, ingigantisce, io invece tendo a ridimensionare tutto.
Ci sono molti Zerovskij in giro per il mondo.
Questo per me è un modo per esorcizzare le incertezze, le ombre di tanti esseri umani che dovrebbero essere incoronati.
Sulle copertine dei giornali ci dovrebbe essere la gente che si fa un mazzo così per resistere, esistere, per difendere un amore, i propri figli.
Insomma liberate lo Zerovskij che c’è in voi, in tutti noi, non dimenticatelo!”
Vogliamo menzionare alla regia video Gaetano Morbioli per una grande distribuzione quale la Run Multimedia, Lucky Red.
Giuliano Borgna