Roma. Sala all’ultimo piano della Libreria Ibs, di via Nazionale. Sabato 24 gennaio, ore 17.30. Andrea Vitali, qui per la prima volta, propone il suo recente libro “Di impossibile non c’è niente”. Lo scrittore racconta della sua fiaba, della fantasia, dell’amore per la tradizione e la natura e di come nasce il libro. Pubblico di adulti e bambini.
L’autore, anche medico di base di Bellano, paese sul lago di Como, in cui è nato e vive, ha alle spalle una notevole produzione – dal 1990 ad oggi, sono ben 47 i racconti pubblicati, tra cui, nel 2013, la prima fiaba “Come fu che Babbo Natale sposò la Befana”.
Excursus temporale letterario Vitali. Esordio nel 1990 con il romanzo breve “Il procuratore”. Nel 1996, Premio letterario Piero Chiara con “L’ombra di Marinetti”. Fama, nel 2003, con “Una finestra vistalago”, romanzo corale e polifonico di cinquant’anni di vita paesana fino ai turbolenti anni settanta -vince il Premio Grinzane Cavour nel 2004. Nel 2006, Premio Bancarella con il romanzo “La figlia del Podestà”. Premio Boccaccio e Premio Hemingway, nel 2009. Le sue storie hanno conquistato diversi Paesi dell’Europa.
Cronaca evento e trama del libro. La presentazione del romanziere diventa da subito un’interazione di fantasia viva e vera con gli ascoltatori e i fan presenti. L’approccio di Vitali è diretto:”Non ho scritto il libro pensando ad un target di età, l’ho scritto perché mi intrigava la storia”. Feeling particolare con i bambini, che sono i protagonisti del momento. Magico ed esemplare il loro ruolo di attori nel coinvolgimento istantaneo per la realizzazione di un nuova fiaba -con un grasso Babbo Natale, Rudolph, la renna anziana, un bambino e 365 regali- che da ragione al novelliere e alla sua tesi su quanto i piccini con pochi elementi riescano ad inventare un racconto seduta stante:”I bambini sono in grado di scrivere una storia! Loro sono in ripresa con la fantasia, e nonostante i tempi tecnologici, sono generazione sensibile che sa gestire i prodotti moderni, internet&C., perché sono nati con loro. I media non soddisfano a pieno la fantasia e i bimbi lo sanno. Del resto la loro collaborazione di questa sera ne è un esempio. Dobbiamo mettere in contatto il nostro sentire con il mondo che non è apparente: la favola fa questo, ti mette in condizione di ascoltare un albero. Il momento migliore per farlo, è quello in cui sta per scemare la luce e giunge la sera e al principio del mattino, quando non ci sono i rumori del giorno”dichiara. Lui per scrivere la favola, “Di impossibile non c’è niente”, ha fatto parlare i bambini: Gelso con la sua richiesta ai personaggi della tradizione del Natale, insieme agli amici Melo e Pero. Poi, Vitali continua:”Ma lo spunto è vero. Il bosco davanti casa ha rischiato di sparire per dar posto a delle villette a schiera, a obbrobrioso cemento”. Il medico di Bellano, dal suo studio non avrebbe più visto entrare dalla finestra il verde e il lago, i colori e i profumi:”Quando scrivo, il bosco e il lago si distendono davanti a me. Nella bella stagione è fantastico!”dice Andrea orgoglioso all’uditorio. E termina:”Ho dovuto comprare il terreno dall’imprenditore per salvare gli alberi!”. Nel libro, la storia, per esigenze narrative, è tipicamente ambientata nel periodo natalizio. I personaggi sono immortali: Babbo Natale, i Re Magi, la Befana, il Topolino dei Denti, la Cicogna che Porta i Bambini. Sono finiti nell’Ospizio Vistalago perché dimenticati da tutti, ormai non hanno più impegni come un tempo. Ci sono anche i Sette Nani di Biancaneve – sono gran lavoratori e danno una mano per i regali. Due i lieto fine: il bosco si salva e i personaggi della tradizione lasciano l’Ospizio Vistalago per tornare al loro lavoro. Nessuno dei presenti vuole andar via. Il clima familiare innesca aneddoti e ricordi di e per eventuali incipit di romanzi.
Botta e risposta costruttivo e continuo delinea lo stile agile,ritmato e scadenzato, con la caratteristica di capitoli brevi, e quindi il raccontare per fatti, dello scrittore, ma soprattutto la curiosità e l’interesse profusi dalla platea per l’uomo, l’autore, le opere recenti e passate. Solitamente, il mondo apparente di Vitali vive sulle rive del lago e rivela quella provincia fatta di personaggi comuni ma unici. Questa volta, con “Di impossibile non c’è niente”, si ha davanti una favola attuale, spensierata e leggera, che fra le righe avanza temi di grande interesse quali tradizione e amore per l’ambiente.
In conclusione, la nota d’obbligo spetta alle risposte di Andrea Vitali e cade su due momenti: uno, sulle sue infelici parole”…il lago di Como è sconciato dal cemento, grazie all’amministrazione di un sindaco che ha concesso tale scempio. Un giorno, vedendolo affacciato alle ringhiere di una balconata mentre guardava il lago ho pensato che, probabilmente, gli era venuto in mente di cementarlo tutto per costruire un enorme parcheggio…”; l’altro, quando alla domanda fattagli da un bambino:”Come ti è venuto in mente di raccontare la storia, ‘in senso positivo, eh’!?”, il romanziere ha risposto sorridendo:”Mi piaceva l’idea di raccontarla, e di divertirmi raccontando.”
Maria Anna Chimenti