A far parlare questa volta è, sebbene appaia strano a dirsi, il silenzio che ha circondato e che tuttora circonda la vicenda che vede protagonista il signor Luigi Puglia e la ben nota Unipol. Già a novembre PaeseRoma.it ha fatto luce sulla triste e sconcertante storia che Puglia ha raccontato ai microfoni del quotidiano. Oggi, invece, a lasciare senza parole è la reazione che i cittadini hanno riservato alla notizia, lo sconcerto ha accomunato quanti erano ignari di ciò che stava accadendo a Tivoli e dell’intera vicenda che ha coinvolto l’Arcadia Srl, la società di cui era comproprietaria Angela Berardi, moglie di Puglia.
Insieme all’avvocato Davide Bosco, Luigi Puglia racconta altri particolari del caso e lo fa citando stranezze che, a parere suo, sono state fin da principio sinonimo di magheggi. In sede penale la storia avrà diversi risvolti e, senza alcun dubbio, la famiglia Puglia porterà avanti la causa fino al suo esito finale, ma oggi ciò che lamenta l’assistito di Bosco è la mancata retribuzione della somma dovuta, somma che da un iniziale conteggio si aggirava attorno ai 500mila euro e che, secondo chi ha preso in mano la gestione della pratica, sarebbe invece di 105mila euro. L’assurdità del caso è che dal 2017 nemmeno la cifra spettante secondo la Unipol è stata donata alla famiglia di Puglia, la quale non è entrata in possesso del denaro a lei dovuto a seguito della morte della signora Berardi.
Il silenzio assordante della Unipol in tale circostanza parla da solo, ma rende ancor più surreale la vicenda. Quanto dovrà ancora aspettare Luigi Puglia per avere l’importo dovuto? Paolo Miki D’Agostini