(Teleborsa) – Caro e (sempre più) vecchio Stivale. A scattare l’amara fotografia l’ultimo Annuario pubblicato dall’Istat che sottolinea anche che “il numero dei decessi diminuisce e raggiunge le 633.133 unità”. “Nel 2018 continua il calo delle nascite. I nati vivi, che nel 2017 erano 458.151, nel 2018 passano a 439.747, nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia”, si legge nel rapporto.
Contemporaneamente, continua a crescere l’aspettativa di vita media alla nascita che si attesta “su 80,8 anni per i maschi e 85,2 per le femmine”. Tutto ciò rende “l’Italia uno dei Paesi più vecchi al mondo, con 173,1 persone con 65 anni e oltre ogni cento persone con meno di 15 anni al primo gennaio 2019″.
Per quanto riguarda le famiglie, meno divorzi, ma anche matrimoni in calo. Non si arresta, purtroppo, la “fuga di cervelli” dall’Italia per trovare fortuna in altri Paesi europei o extraeuropei. Boom per le Università online.
Ma c’è anche una buona notizia. Nel 2018 gli stipendi sono tornanti a salire. Una crescita che mancava da quasi un decennio. “Dopo una fase di decelerazione che perdurava da nove anni- afferma l’Istat-, le retribuzioni contrattuali orarie nel totale economia sono tornate ad aumentare (+1,5%). Tale variazione è stata determinata per più di due terzi dai miglioramenti economici intervenuti nell’anno. Il contributo maggiore è derivato dagli aumenti retributivi previsti per la quasi totalità dei dipendenti pubblici (+2,6%) dopo il blocco contrattuale che si protraeva dal 2010″.
Giuliano Borgna