«A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina» diceva Giulio Andreotti e la domanda che PaeseRoma si pone è proprio sulla veridicità di quanto dichiarato in merito ai mancati pagamenti della società ARTWALL S.R.L., ossia colei che gestisce la “torre pubblicitaria” di Porta di Roma.
Questo è quanto affermato – atti alla mano – dai consiglieri della Lega del Terzo Municipio di Roma Capitale, Fabrizio Bevilacqua, Francesco Maria Bova, Giuseppe Salvati Celestino e Mario Astofi, almeno stando agli atti depositati in procura in data 2 dicembre 2019, dove si legge chiaramente «[quanto dichiarato] farebbe concretamente ritenere a parere degli scriventi come negli ultimi anni la Artwall Srl e tutte le altre attività commerciali che hanno utilizzato i richiamati spazi pubblicitari messi a disposizione dal Centro Commerciale di Porta di Roma abbiano violato la normativa vigente in materia di pubbliche affissioni e pubblicità con riferimento alla delibera n. 50 del 2014 di Roma Capitale con cui era stato approvato il regolamento comunale in materia di esposizione della pubblicità e di pubbliche affissioni».
È recente la notizia, infatti, che vede al centro dell’attenzione la “torre pubblicitaria” del centro commerciale Porta di Roma. Dall’esposto presentato dai consiglieri della Lega del III Municipio alle Forze dell’Ordine parrebbe che vi sia un’evasione di oneri tributari a carico di chi gestisce il noto edificio.
Inoltre, ad infittire il mistero che si cela dietro questa storia è anche la quota aggiuntiva da versare (e al momento non ancora versata) laddove la pubblicità sulla torre sia visibile anche al di fuori del Centro Commerciale. Difatti, le affissioni sull’edificio sono visibili anche sul raccordo anulare, quindi ben oltre l’area di proprietà del Centro Commerciale di Porta di Roma. Sta quindi ora alla Corte dei conti valutare l’effettivo inadempimento dei doveri fiscali della Società Artwall Srl e – in caso affermativo – anche il valore totale dell’ammanco.