La dottoressa Lucia Tertibolese ha portato con sé in trasmissione un faldone contenente tutti gli atti giudiziari e i documenti che le servono per raccontare a PaeseRoma.it una storia, la sua e quella di altri suoi colleghi, tutti ex dipendenti della casa di cura privata Colle Cesarano. Una clinica gestita da alcuni anni dalla Geress Srl, una società che si occupa della conduzione della struttura sanitaria insieme all’Asl, la quale a sua volta certifica l’idoneità strutturale, organizzativa e tecnologica della struttura. La Tertibolese, ormai in cassa integrazione, porta avanti una battaglia legale contro la Geress, ritenuta responsabile di non aver tenuto in debita considerazione una missiva dell’Asl che dichiarava a chiare lettere l’impossibilità di licenziare il personale della Colle Cesarano.
Ma ciò che segue il licenziamento dei dipendenti prende una piega totalmente sconvolgente. Non solo parte del personale della clinica viene messo in cassa integrazione, ma la casa di cura viene a più riprese certificata in via definitiva come ottima dal punto di vista della struttura e della gestione sanitaria e tecnologica. Quello che, però, risulta in maniera evidente dagli atti in possesso della dottoressa Tertibolese è che la struttura appare chiaramente in difetto di parecchi metri quadri rispetto agli standard ritenuti idonei, che il numero dei degenti risulta di gran lunga superiore rispetto a quelli che effettivamente la clinica potrebbe ospitare, che vi è una forte carenza di personale medico e infermieristico in grado di gestire i pazienti nella clinica psichiatrica e che spesso, per il ridotto numero di personale, si pecca addirittura nella somministrazioni di medicinali.
Anche a fronte di decine di interrogazioni regionali e parlamentari nelle quali è stato più volte sottolineato lo stato in cui versa la casa di cura, la necessità di rivedere la certificazione definitiva della struttura non è mai stata presa in considerazione dall’Asl di riferimento.
A dare ancor maggiore risalto alla vicenda ci ha pensato anche la Rai, mediante la sua trasmissione Presadiretta, la quale ha portato alla luce le, verrebbe da dire, agghiaccianti situazioni in cui si trovano i degenti. Qui potrete trovare un piccolo spezzone del servizio Rai.