Claudio Lotito non sarà più uno dei padroni del calcio italiano, o almeno dovrà fare un passo indietro. Al prossimo Consiglio federale, in programma nell’ultima settimana di febbraio, il presidente della Lazio perderà la delega alle riforme e tornerà a essere un semplice consigliere. «Tavecchio ha illustrato lo scenario e le sue valutazioni, spiegando che nel prossimo Consiglio saranno discussi provvedimenti finalizzati a dare nuovo slancio al percorso di riforme già iniziato dalla Figc», si legge nel comunicato. Il presidente della Figc è riconoscente a Lotito, suo primo alleato, l’uomo che lo ha portato a vincere la battaglia per la poltrona di presidente della Federcalcio, ma dopo l’ultima tempesta e le pressioni arrivate addirittura da palazzo Chigi ha capito che avrebbe dovuto prenderne le distanze. Tavecchio si sarebbe impegnato ad occuparsi lui stesso delle riforme nell’ultima riunione con Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Insomma Tavecchio risponde al Governo, al Coni, all’opinione pubblica, e lo fa in modo chiaro e forte. Un altro argomento tornato di moda e molto discusso in questi giorni è stato l’opportunità di rendere pubbliche e registrare telefonate private. Zamparini, presidente del Palermo ha attaccato anche Iodice (direttore generale dell’Ischia), che ha registrato la chiamata con Lotito. “Solo nel regime sovietico accadono queste cose, come quando i figli registravano i padri liberali che poi andavano in galera. Iodice è una persona di bassissimo livello. Se non sei d’accordo con qualcuno e hai le palle glielo dici in faccia e poi magari vai a dire alla stampa che Lotito ti voleva condizionare. Non registri la telefonata”.
Peraltro, sulla telefonata Lotito-Iodice, inoltre, si muove adesso la Procura di Napoli. Il pool di magistrati che si occupa di reati legati all’attività sportiva segue con particolare attenzione questa vicenda. Sul caso c’è già un’inchiesta della Procura Federale, che è entrata in possesso dell’audio della chiamata. Nel frattempo altri problemi per Lotito potrebbero venire dalla Romania dove è in corso un’indagine del Dipartimento anticorruzione su una combine della Lazio che avrebbe comprato la partita di ritorno del preliminare con la Dinamo Bucarest dell’estate 2007, sfida che qualificò i biancocelesti alla Champions League.