Ronald Belford ‘Bon‘ Scott (Forfar, 9 luglio 1946 – Londra, 19 febbraio 1980), secondo alcune testimonianze, quella sera era lucido e in grado di reggersi in piedi da solo senza bisogno d’aiuto. Fu ritrovato morto sul sedile posteriore di un’auto, una Renault 5, in Overhill Road a Dulwich.
Era stato lasciato là, a riposare dopo una sbronza, da un suo amico.
La tesi ufficiale vuole che il decesso sia stato provocato da soffocamento da vomito, ma il certificato di morte riportò ‘intossicazione acuta da alcol’ e la mrte venne classificata come ‘accidentale’.
Nonostante la sua vita sia stata breve come la sua carriera, Bon Scott è riuscito a lasciare un segno indelebile nella storia del Rock, al punto che ancora oggi i fan degli AC/DC, mitica band Hard Rock australiana, lo ricordano commossi.
Nato a Forfar, in Scozia, visse a Kirriemur fino all’età di 6 anni, quando emigró con la famiglia in Australia. Cresciuto a Perth, studió la batteria e la cornamusa nella banda scozzese locale.
Inizia la sua carriera con varie band locali tra cui: gli Spektors (1966), i Valentines (dal 1967 al 1970) con i quali registró Peculiar Hole in the Sky, brano entrato nella top 5 locale.
Bon fu uno dei primi rocker australiani ad essere accusato di possesso di marijuana.
Trasferitosi ad Adelaide, si unì alla band Fraternity (attiva fra il 1970 e il 1973) con la quale incise due LP, Livestock (Sweet Peach, 1971) e Flaming Galah (RCA, 1972), con conseguente tour in Europa nel 1973.
Durante lo stesso anno, Scott iniziò a suonare con una band chiamata Mount Lofty Rangers: fu proprio mentre stava tornando da una sessione di prove con questi ultimi che Scott ebbe un incidente con la moto, nel quale rimase gravemente ferito. I Fraternity finirono con il riunirsi senza Scott, ma si sciolsero quasi subito.
L’anno successivo Bon, ingaggiato come autista del bus degli AC/DC, incontra per la prima volta i membri del gruppo. I leader della band erano i fratelli Angus e Malcolm Young, fratelli minori dell’amico di Scott, George Young.
Scott fu impressionato dall’energia e dalla potenza espressa dalla band ed i giovani AC/DC, a loro volta affascinati dalle doti del frontman, licenziato il loro cantante originale Dave Evans, lo chiamarono per sostituirlo.
Dopo la sua morte, Bon Scott fu sostituito dal cantante inglese Brian Johnson, già componente del gruppo glam-rock Geordie di Newcastle e gli AC/DC registrarono l’album Back in Black, che divenne il secondo album più venduto di tutti i tempi, pietra miliare dell’Hard Rock mondiale.
Solo l’anno prima, grazie a un album esplosivo dal titolo Highway To Hell (Atlantic Records, 1979), avevano spopolato anche negli Stati Uniti. Riff di chitarra asciutti, brutali, del chitarrista Angus Young e un vocalist, Bon Scott, dotato di una gran voce, erano i punti di forza della band.
Bon Scott è stato un soggetto fuori dalle righe, sempre pronto all’abuso di alcool e droghe di ogni tipo; leggende metropolitane raccontano che una volta, in mancanza di whisky, si sia scolato una boccetta di dopobarba.
Uno dalla gioventù talmente scapestrata da essere rifiutato dall’esercito poiché considerato ‘soggetto socialmente disadattato’.
Ma tale e universalmente riconosciuto è il suo talento ancora oggi, che persino Ozzy Osbourne, altra ‘storica’ voce dell’Hard Rock/Heavy Metal, ha dichiarato: «Bon Scott sembrava nato per cantare negli AC/DC».
Scott è sepolto nel cimitero di Fremantle, in Australia.
R.I.P Bon Scott…