«La disabilità è quasi sempre percepita come un qualcosa in meno, oggi ve ne parlerò come ‘un qualcosa in più’»
Germano Turin, classe 1942, nasce in un paese della bassa Pianura Padana in provincia di Padova. Sin dai primi anni di vita s’accorgono che nel bambino qualcosa non va, zoppica, vede poco e con gli anni gli acciacchi peggioreranno senza però modificare MAI l’entusiasmo di Germano.
Il suo primo libro è Mario disabile superabile, 200 pagine di verità, ricordi, squarci di vita vissuti a metà. Si parla di disabilità, di gioventù, del dopoguerra, della pianura padana e di tantissimi altri elementi che insieme alla scrittura scorrevole di Germano, fanno di questo libro un vero capolavoro della letteratura contemporanea.
La storia va dai primi anni di vita fino all’età della gioventù, Germano ci racconta episodi quotidiani che caratterizzavano la sua adolescenza, gli insulti, l’indifferenza da parte di molte persone nei riguardi della sua, appunto, ‘mancanza’.
“Mario disabile superabile” è un libro autobiografico, lo si capisce da subito. Perché ha deciso di raccontare la sua via attraverso un libro?
«Ho cominciato- racconta Germano- a raccogliere alcuni pezzi della mia vita, a metterli per iscritto e a farli leggere a qualcuno. La prima domanda è stata:
“Ma hai vissuto davvero quello che descrivi?”
Alla mia risposta affermativa la seconda domanda è stata:
“Allora perché non scrivi un libro? Può essere di aiuto ad altri che devono affrontare situazioni analoghe”. Scritto, piaciuto all’Editore e pubblicato».
Come pensa sia percepita la disabilità nella nostra epoca?
«Stiamo faticosamente passando dal termine “disabile” (bruttissimo) alla definizione “persona portatrice di disabilità”: come dire che prima noi, portatori di disabilità, eravamo poco più che “cose” ed ora cominciamo ad essere considerate “persone” (anche se portatrici di disabilità)».
Quanto ha imparato dal mondo contadino della Pianura Padana?
«Ho imparato fin da piccolo quello che ha poi scritto Ungaretti, cioè che “ognuno sta solo sul cuor della terra”: la differenza sta nel fatto che, “prima che venga sera”, mi sono ripromesso di vivere a mia volta un po’ di vita».
Ha in mente qualche altro lavoro che vorrebbe pubblicare?
«Sto finendo di scrivere la seconda parte della mia vita, dopo di che mi attiverò alla ricerca di un Editore che abbia voglia di leggerla e, soprattutto, di pubblicarla: il titolo (provvisorio) è “Quell’autunno caldo dell’ottanta”: il 14 ottobre dell’80, in quanto dipendente Fiat e uno fra gli organizzatori della “Marcia del quarantamila”, sono stato quello che, sul palco del Teatro Nuovo di Torino, ha aperto la manifestazione dando la parola a Luigi Arisio (che fu poi eletto Deputato al Parlamento nelle fila del Partito Repubblicano».
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Germano Turin in Mario disabile superabile, SOTTOSOPRA edizioni, prezzo di copertina 15 euro. Chiunque fosse interessato a leggere questo capolavoro veritiero di Germano Turin può contattare direttamente lo scrittore che provvederà ad inviare copia cartacea, all’indirizzo germanoturin@tin.it.