Roma, 10 marzo
Dal 5 marzo al 21 giugno 2015, le Scuderie del Quirinale ospitano la mostra dedicata a Matisse, uno dei più grandi artisti del Novecento. In esposizione oltre cento opere con alcuni capolavori assoluti che arrivano per la prima volta in Italia dai maggiori musei del mondo: Tate, MET, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia e Washington.
I quadri e i disegni esposti nella mostra Matisse. Arabesque testimoniano l’influenza che ebbe l’Oriente nella pittura di Matisse. Un Oriente che, con i suoi artifici, i suoi arabeschi, i suoi colori, dà un nuovo respiro alle opere dell’artista liberandolo dalle costrizioni formali, dalla necessità della prospettiva e della “somiglianza” per dare vita a uno spazio fatto di colori intensi e a un nuovo modello di arte decorativa, fondata sull’idea di superficie pura.
Henri-Èmile Matisse comincia a dedicarsi alla pittura dal 1893. Nel 1895 si iscrive allʹ École des Beaux Arts. In quegli anni Matisse segue il movimento artistico d’avanguardia e in particolare l’arte di Cézanne. La visita alla grande “Esposizione di arte maomettana” a Monaco di Baviera nel 1910, determinerà l’allontanamento del pittore francese dalle sue tradizioni occidentali. Matisse si lascia alle spalle le destrutturazioni e le deformazioni proprie dell’avanguardia e troverà nuove ispirazioni per la sua arte nelle civiltà antiche: il motivo della decorazione di impianto compositivo diventerà per l’artista la ragione prima di una radicale indagine sulla pittura.
Il Marocco, l’Oriente, l’Africa e la Russia, nella loro essenza più spirituale e più lontana dalla dimensione semplicemente decorativa, indicheranno a Matisse nuovi schemi compositivi. Arabeschi, disegni geometrici e orditi, presenti nel mondo Ottomano, nell’arte bizantina, nel mondo ortodosso e nei Primitivi, sono tutti elementi interpretati dall’artista con un linguaggio di straordinaria modernità. E la mostra alle Scuderie del Quirinale è l’occasione per far rivivere il lusso e la delicatezza di mondi antichi, esaltati dallo sguardo visionario, profondo e contemporaneo di un genio come Matisse.
La mostra, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, da Roma Capitale ‐ Assessorato alla Cultura e Turismo, è organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre e curata da Ester Coen, con un comitato scientifico composto da John Elderfield, Remi Labrusse e Olivier Berggruen.
Ester Coen ha dichiarato: «É stato un lavoro molto faticoso e di anni mettere insieme tutte le opere».
Durante il periodo della mostra sono in programma diverse iniziative: Incontri con Matisse, un programma di incontri di approfondimento e riflessione sull’opera dell’artista francese con ingresso libero fino a esaurimento posti al Palazzo delle Esposizioni, in via Milano 9. In viaggio con Matisse, “La rivelazione venne a me dall’Oriente” è il laboratorio d’arte per avvicinare il pubblico, in particolare i più giovani, ai linguaggi dell’arte con percorsi che partono dall’opera per osservare e interpretare la realtà. Punti di vista, un progetto speciale per vedenti e non vedenti per accostarsi a Matisse in modo nuovo e leggere l’opera d’arte da più punti di vista. Matisse.doc, una serie di documentari per ripercorrere la biografia e l’avventura creativa di uno degli artisti più significativi del Novecento.
Per maggiori informazioni: www.scuderiequirinale.it, didattica.sdq@palaexpo.it.
di Donatella De Stefano