Esce il primo romanzo di Guglielmo Bin dal titolo Traversone.
Classe 1988, Guglielmo vive a Pontinia (LT) dove svolge la professione di insegnante, un grande amante della musica e dello sport, Traversone è il suo romanzo d’esordio.
Travolgente, emozionante, complesso, intrigante, astuto, spassionato: è così che si presenta la sua prima opera, 174 pagine di storia, pubblicato con Lettere Animate, si presenta sin da subito come ‘romanzo dell’anno’.
I personaggi dal carattere distinto fanno da scena ad uno sfondo storico, politico, sociale del Desertico. Ci si affeziona immediatamente di ogni singolo protagonista, perché in ognuno di loro, c’è un po’ di noi: Morgana, forte e problematica lascerà questa terra per il male del secolo, gli amici si riveleranno nemici ed i nemici si dimostreranno colleghi (e non solo), come nel caso di Bottoni. Ed ovviamente tanto, tanto, tantissimo altro ancora che, però, non svelerò.
Intervistato per l’occasione, ecco cosa ci racconta:
Come nasce Traversone?
Traversone nasce in una serata d’agosto del 2013. Vivevo, in quei mesi, un periodo di profonda incertezza – se non proprio di angoscia -, dettata da varie ragioni, ognuna di carattere diverso. Accadde così che quel giorno, a casa da solo e divorato dall’afa, in maniera del tutto spontanea e senza preavvisi, mi trovai davanti al computer a progettare – e subito ad abbozzare – qualcosa di nuovo, qualcosa che non avevo mai fatto prima
Perchè la scelta di questo titolo?
Traversone è un gioco unico nel suo genere, perché l’obiettivo è perdere: il vincitore è colui che fa meno punti, c’è un rovesciamento totale dei segni e dei valori stabiliti.. e a differenza del Tressette non puoi giocare in coppia, ognuno è solo contro gli altri. Il tema del romanzo è infatti quello del gioco, che però è un gioco a perdere, una contraddizione inevitabile che è un inno all’assurdità, alla sua bellezza e al relativo orrore. Contraddizione che ho voluto rimarcare intitolando le tre macro sezioni con cui si organizza il libro con mosse, invece, tipiche del Tressette (Accusa, Buongioco, Napoli).
Poche parole per descrivere il tuo romanzo?
E’ un’opera sull’opposto, sull’esclusione e sulla coincidenza dei sentimenti e dei processi logici, sulla gioia e sulla depressione, sulla sincerità e la falsità, tutto e il contrario di tutto.
Ti dedicherai a nuovi progetti?
Per adesso ho intenzione di sponsorizzare al massimo l’opera d’esordio, e quindi mi sto concentrando sulla sua diffusione: probabilmente ne uscirà prossimamente anche una versione cartacea e dovrò seguirne passo passo ogni suo aspetto creativo.
A tal proposito, colgo l’occasione per ringraziare Roberto Incagnoli e Lettere Animate per l’opportunità concessa, per aver creduto in me e per aver intrapreso una strada realmente indipendente, che premia la qualità lasciando ampia libertà creativa all’autore: uno schiaffo morale davvero pesante all’arroganza e alla maleducazione di certe case editrici, spesso anche molto quotate.
Ed infine: leggete il mio libro perché…?
Perché no? 🙂
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