Report live Colapesce
Il debutto di Enzo Urciullo alias Colapesce insieme a Mario Conte (tastiere e programming), Alfredo Maddaluno (batteria acustica ed elettronica, moog e seconde voci), Giorgi Maccarinelli (basso e cori), dopo l’opening act di Simone Olivieri, nello scenario tardo-liberty del Teatro Quirinetta – gioiello di Piacentini prima e Busiri Vici poi – nel cuore della città di Roma, ha avuto l’effetto desiderato. Se fino al 27 marzo – tra le sale, le quinte e l’impluvium presenti nel petit Quirinetta– riecheggiavano ancora le note di Mascagni, Lualdi, Cimarosa e Pergolesi, le spensieratezze del Cafè-Chantant, le voci di Maldacea, di Amando Gil, della Mignonette, sul palco, venerdì sera scorso, dalle 23.00 in poi, si scaldavano gli animi con la musica alternativa di Egomostro.
Lunga attesa, com’è solito in questi casi. Non si leva nessun sipario. Di converso si dilata la musica vitale della tracklist del tour all’interno della sala – in mezzo ai fan accoccolati sul pavimento di legno a listoni scuri e appoggiati in piedi lungo le pareti – spingendosi verso i cristalli a goccia dei lampadari in ottone, appesi abbandonati al soffitto.
Tra il fumo e le luci dell’allestimento scenico – oltre lo striscione con la scritta del titolo dell’album a lettere cubitali – fa capolino il rosa malizioso dei vestiti degli artisti che calcano il palco facendosi strada verso gli strumenti. Ed eccoli alle postazioni: la luce dei fari saetta sulla figura dell’artista e dei componenti del gruppo. La musica non tarda ad arrivare. Il concerto ha inizio.
Emozioni tracotanti, parole fluide, musica “spaziosa” live dal disco “sincero, autobiografico che racconta di quelli della mia età” dice Colapesce in una delle prime interviste che promuovono l’uscita del 4 febbraio scorso del suo Egomostro.
Da apripista, il brano che da il titolo all’album e al tour, Egomostro – “un neologismo per questo periodo storico dell’Io imperante”, come ha già dichiarato più volte l’artista siciliano. L’hinterland dei fan, coetaneo e non, risponde in modo vivace (e mai esagerato) alle sollecitazioni della musica del gruppo.
Si prosegue con lo spettacolo e qualcuno accenna cori irrequieti durante le esibizioni più dinamiche di Colapesce. Si alzano le voci sui ritornelli dei pezzi, ma si cantano per intero anche molti brani (che non sono poi così tanto leggeri e di immediata comprensione). Mettendo da parte quelli più gettonati – da Egomostro stesso a Maledetti italiani e alle cover – di cui sono conosciute ai più musica e parole, ecco qualche frase particolare e significativa di Reale:“…I tuoi sospiri sono delle note, così eleganti a tempo sincopato, disintegri i pensieri negativi quando nel sonno mi stringi da dietro…un prato di emozioni in dormiveglia…un’eclissi nel mio letto, la stanza un planetario…forse sei l’amore al microscopio…”e ancora“…un pigiama provato dal tempo…”. Merita anche S’illumina:“…S’illumina la notte poi s’illumina si spengono poi i cartelli luminosi e piove luce intorno a noi…Mi illumino mi vesto insieme all’ombra tua programmo le mie ore per l’accumulo di luce insieme a te Rianimo le vesti sul parquét…Mi illumino la notte non c’è stata mai”. Non può mancare Soul Out:”…un oceano di paure mi tiene lontano da te…quando il riso al curry era un solido e appagante futuro”. Ma non bisogna dimenticare Copperfield:”…Distinguere una paura da una fine Sbarazzami dal peso delle frustrazioni e smetterla di trascinarsi ricordi dentro il letto Retorica Vado a teatro con la fionda Ma l’emozioni no, neanche Copperfield può farle sparire Le emozioni no, non c’è una formula che fermi una lacrima, uno tsunami dentro…”. Senza tralasciare Passami il pane“…Sentenze più luoghi comuni il cancro di una relazione”. La platea accoglie, facendole proprie, una vera e propria raccolta di sfumature percettibili intime, di esperienze personali e di, citando lo stesso Colapesce,“dinamiche comuni alla mia generazione”(ovvero i trentenni e giù di li), quale per esempio la falsa notorietà nei social pervasa dai LIKE.
Positivo il giudizio in sala dei fan (con l’augurio per artista e componenti del gruppo che diventi un giudizio virale alla fine del tour): Cristiana: “Eh…lui, Lorenzo merita proprio!”; Eleonora: “Ho conosciuto i suoi pezzi per caso un paio di anni fa. Mi piace tantissimo e non vedevo l’ora di ascoltarlo live!”; Marco: “Finalmente è uscito il disco nuovo. E’ diverso dal precedente… quasi un’evoluzione: mi prende tanto!”; Sabrina: “E’ bellissimo Colapesce! Mi piace questo cliché degli artisti indie: magri – a volte esili -, teneri, dolci e introversi!”.
Così il gioco è fatto. Colapesce vince la tappa romana: vince il roseo connubio malinconia dei testi e adattamenti attuali, risoluti, inconsueti che consentono – fra applausi scroscianti – una permanenza senza fiato, singolare e piacevole fino alla fine del concerto.
Le prossime date del tour di Colapesce
10 Aprile – BARI Demodè
11 Aprile – NAPOLI Lanificio 25
17 Aprile – BRESCIA Latteria Molloy
18 Aprile – OSIMO (AN) – Loop
24 Aprile – CARPI (MO) Mattatoio Culture Club
25 Aprile – FIRENZE Viper Theatre
Video Reale https://www.youtube.com/watch?v=8P8GMskP8vY
Video Soul Out https://www.youtube.com/watch?v=knr56ul-INU
Maria Anna Chimenti