Con il positivismo più estremo che contraddistingue il suo partito Domenico Scilipoti decide di farsi paladino senza macchia e senza paura del paese già sufficientemente stravolto dall’emergenza sanitaria/economica esprimendo preoccupazione per il “nervosismo” popolare indotto dalle difficoltà e restrizioni economiche conseguenti al lockdown. Nella sua nota non disdegna una stoccata ai “virologi“, nuovo incubo nazionale, e al pericolo di un’Italia pronta ad essere “svenduta” all’estero proseguendo con un auspicio alle care vecchie larghe intese della politica e concludendo con l’ultimamente inflazionato “ce la faremo” preceduto da un però discutibile “Il nostro è un paese ricco”
Qui la nota del senatore di Forza Italia e presidente dell’Unione Cristiana:
“La classe politica, alle prese con numeri, statistiche e previsioni di medici e virologi ormai veri oracoli del tempo, sembra dimenticare quello che accade nelle periferie: nervosismo crescente. Temo che alla ripresa, senza un intervento forte, molte piccole e medie imprese non saranno in grado di aprire. Bisogna evitare che dopo la parentesi Coronavirus l’economia italiana diventi un ipermercato nel quale gruppi stranieri senza scrupoli usciti indenni o quasi dal Coronavirus possano fare shopping impossessandosi a basso costo di eccellenze italiane. Per questo è il momento che la classe politica dimostri di guardare oltre sapendo attuare una fase di riconciliazione e perdono reciproco nel sommo interesse nazionale. Il nostro è un paese ricco, uniti ce la faremo”
Inoltre, cavalcando lo spettro del complottismo più o meno fondato che impazza come non mai in queste ore, il senatore ha anche fatto un esposto alla Procura della Repubblica perché vengano chiarite le dinamiche secondo cui il virus è nato, soprattutto in considerazione dell’esistenza del video del Tg Leonardo diffuso sul web e inerente alla sperimentazione cinese di una modificazione di un batterio generato in laboratorio già nel lontano 2015, video diffuso sul web da pagine legate a Salvini e Meloni.