“Sospensione di fondi pubblici alle lobbies multinazionali che sottraggono i figli ai genitori”. Questa la causa della nuova petizione lanciata dal movimento Figli d’Italia, che vede come presidente l’avvocato Carlo Priolo, e dal quotidiano PaeseRoma.it.
L’ennesimo appello che il legale rivolge ai cittadini italiani affinché si uniscano nel contrastare ciò che da tempo egli stesso combatte con tenacia e perseveranza. Tantissime, infatti, sono state le dimostrazioni che Priolo ha cercato di dare alla causa portata avanti con le proprie assistite, donne che hanno subito la sottrazione, a dir loro ingiustificata, di un figlio da parte dello Stato. Nasce così la petizione per la «sospensione dei fondi pubblici donati alle multinazionali che sottraggono i bambini ai genitori per favorire le case famiglia, che subiscono le decisioni degli assistenti sociali».
All’interno del testo postato sulla piattaforma digitale Change.org si legge:
«Il CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’abuso all’Infanzia) e l’Associazione bambini nel tempo – Onlus (più volte denunciata dall’avvocato Carlo Priolo) non rispettano le regole dal 1993. Da ventisette anni ricevono contributi a fondo perduto (regalati) dai Ministeri – Regioni – Province – Comuni – Municipi – Comunità Montane – ASL – Prefetture – Agenzie regionali – Fondazioni bancarie – Imprese multinazionali – Comunità Europea. Nei ventisette anni si calcola una cifra non inferiore a 12.500 miliardi di euro».
L’ennesima denuncia che il legale Priolo, insieme al quotidiano PaeseRoma.it, porta all’attenzione dei cittadini e delle istituzioni, l’ennesimo disperato tentativo di porre ancora una volta sotto i riflettori la situazione che vivono migliaia di persone in Italia. Ma nel testo della petizione non si parla soltanto di lobbies e di associazioni che avrebbero goduto di privilegi statali, ma anche di dati, numeri e fatti che si sarebbero svolti nel corso degli anni.
«E’ stato posto il SEGRETO DI STATO, con il divieto assoluto della divulgazione di informazioni su 40.000 bambini infoibati nelle case famiglia sottratti ai genitori biologici per eccesso di affetto, per essere alienati e per evitare il confitto di lealtà in quanto tra i genitori sorgono contenziosi dopo la fine dell’unione amorosa;
- 20.000 affidamenti senza alcuna ragione plausibile per vendere i figli degli altri agli amici degli amici e conoscenti
- 600.000 figli e genitori affidati ai servizi sociali e posti agli arresti domiciliari, in attesa di funeste decisioni delle assistenti sociali, che hanno sospeso la decisione di collocare i figli nelle case famiglia, una attesa angosciosa che rende la vita un inferno
- 1.250.000 tra genitori, parenti, amici espropriati
- 2.000.000 se si contabilizzano le famiglie di parenti e amici
..terremotati dalle decisioni dei giudici minorili, dalle relazioni delle assistenti sociali, dalle perizie delle psicologhe forensi, dall’agire minaccioso dei tutori e curatori speciali, dall’inadeguatezza degli educatori, negoziatori, un esercito di corrotti e corruttori che fa business sulle lacrime di piccole creature.
Al centro di questo «sistema malato» ci sarebbero, dunque, alcune case famiglia e centri di accoglienza che gestirebbero «un giro di affari, di ricavi di tre miliardi di euro l’anno versato loro dagli Enti pubblici». Numeri piuttosto evidenti e importanti che il corpo dell’stanza cita nel testo: si parla di «due miliardi di euro l’anno» donati a case famiglia e centri di accoglienza per le varie «consulenze a pagamento (psicologhe, tutrici, curatrici speciali, educatrici, assistenti sociali. Un grande popolo di beneficiati che per delega impropria delle istituzioni preposte dovrebbero proteggere i minori e l’infanzia. Dati oggettivi registrano l’esatto contrario. E’ la prima multinazionale finanziaria che assicura la materia prima alle case famiglia, case di accoglienza. Tutti sanno e nessuno parla perché molti sopravvivono con le prebende del CISMAI. Il famelico desiderio del Dio denaro non ha limiti, come l’ambizione del potere».
Se volete firmare la petizione e sostenere il progetto del movimento Figli d’Italia, questo è il link da raggiungere.
Anna Catalano