«Il premier Conte ha dichiarato che per i cristiani la Pasqua è il passaggio dalla schiavitù di Egitto ed ha preso una colossale toppa teologica, perché questa è l’idea che caratterizza l’ebraismo. Per i cristiani la Pasqua è invece il passaggio dalla schiavitù della morte (peccato) alla vita nuova della grazia, per l’azione della Passione, Morte, Resurrezione ed Ascensione del Signore che, “fattosi peccato” secondo San Paolo, porta su di sé i peccati per la salvezza del mondo. Conte chiarisca se si tratta solo dello scivolone di un maldestro collaboratore o è farina del proprio sacco, se professa fede cristiana ( in questo caso studi) o se, cosa del tutto rispettabile, si tratta di un messaggio criptato ai fratelli ebrei. Naturalmente non vi è alcun male a professare l’ebraismo (sono secondo Giovanni Paolo II i nostri fratelli maggiori nella fede e meritano amicizia e rispetto). Tuttavia, l’importante è dirlo con chiarezza perché l’ebraismo si caratterizza per una visione del mondo e soprattutto dell’economia profondamente diverse da quella cristiana»: lo dice in una nota il senatore di Forza Italia e presidente di Unione Cristiana Domenico Scilipoti Isgrò.
Il sentore Domenico Scilipoti Isgrò non si ferma qui, però e attacca: «L’Italia come la Cina; esiste una dittatura informativa. Interesserò il Repoters Sans Frontières, il massimo organo morale per tutela della libertà di stampa».
«Il Regno Unito ha dato prova di libertà riportando sui tabloid la notizia di un report dei propri servizi di sicurezza che paventavano per il Covid-19 l’ipotesi dell’origine con un errore in un laboratorio cinese. Il Washington Post, organo di stampa non accusabile di fake news, rilancia la medesima notizia e dice che al wet market di Wuhan non si vendono pipistrelli, cita uno studio di Lancet in base al quale non vi è prova del legame tra virus e quel mercato. Cita lo studioso di fama mondiale Richard H. Ebright secondo il quale è lecito parlare di incidente di laboratorio mancando “condizioni (nel laboratorio di Wuhan) minime di sicurezza” e riporta il caso di ricercatori di quel laboratorio che si sono avventurati nelle grotte per catturare pipistrelli senza misure protettive dalla infetta urina degli uccelli. In Italia nessuno si è degnato di rilanciare queste notizie, salve sporadiche eccezioni. Ora mi domando prima di tutto in qualità di medico, che ha dedicato al Covid-19 qualificati studi e dopo da politico: possibile che in Italia il sistema informativo ignori notizie? Che nelle redazioni si sia levato un muro di gomma? Non propendo per nessuna tesi, ma alla stampa si chiede il dovere di informare liberamente. Due filmati di Leonardo sono stati liquidati senza dibattito, affidandosi solo ad una corrente di pensiero quale fosse Vangelo, altre notizie non trovano diritto di asilo, alla pari del mio esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Roma ed una mia lettera al Papa e ai capi delle religioni abramitiche.
In Italia vige un black out informativo degno di regimi totalitari, e la triste riflessione è che nella informazione l’Italia sembra come la Cina. Siamo passati dalla mascherina alla museruola e in tal senso va quell’inaccettabile task forse governativa sulle fake news. Chi decide che cosa è fake news? Lo Stato? E’ un principio pericoloso in contrasto con l’art 21 della Costituzione. Per la difesa della libertà di pensiero sono disposto a tutto. Basta omertà, questa è ormai dittatura informativa, non rispetto della verità che dobbiamo ai tanti morti e a chi sta perdendo il lavoro. Perché tanta sudditanza verso la Cina? E temo che piano piano dalla dittatura informativa si passi ad altro»: ha infine affermato Scilipoti.