Sono passati dieci anni dalla morte di Raimondo Vianello. Conosciuto come il gentiluomo della tv, attore, conduttore e anche sceneggiatore è stato anche tra i volti più noti del cinema italiano e del varietà televisivo insieme ad Ugo Tognazzi e Sandra Mondaini, compagna anche nella vita, con la quale ha formato la coppia più longeva del mondo dello spettacolo trascorrendo insieme ben 52 anni.
Vianello, nato a Roma il 7 maggio 1922, ha iniziato la sua carriera nel teatro di rivista “traslocando” poi negli anni ’50 al cinema, come caratterista al fianco di grandi comici come Totò e Ugo Tognazzi. Ma il successo in tv arriverà proprio con Tognazzi. Andato in onda dal 1954 al 1959, “Un due tre” è stato uno dei primi varietà di successo della tv italiana. A provocarne l’improvvisa chiusura fu una battuta politica che mandò su tutte le furie i vertici Rai del tempo: Vianello in uno sketch tolse la sedia da sotto il sedere a Tognazzi che cadde per terra, mentre Raimondo esclamò “Ma chi ti credi di essere?” facendo riferimento ad un incidente simile accaduto qualche giorno prima al presidente della Repubblica Gronchi. Tornati in camerino i due attori trovarono le lettere di licenziamento ad aspettarli.
È del 1958 invece l’incontro con Sandra che sposerà soltanto quattro anni dopo. A rendere celebre la coppia infatti sono stati i battibecchi e le battute in scena, soprattutto sul set in una delle sit-com più amate dal pubblico italiano, “Casa Vianello” con cui debuttarono nel 1988, il successo di “Casa Vianello” fu clamoroso: con 16 stagioni è la sit-com più longeva e di maggior successo della tv italiana, e la frase della Mondaini, “Che barba, che noia”, che chiudeva ogni episodio, è diventata un vero e proprio cult.
I due, insieme a Gino Bramieri, composero un trio divenuto poi famoso in “Sayonara Butterfly” (1959) di Marcello Marchesi, Puntoni e Terzoli, parodia dell’opera pucciniana. Ma furono proprio gli ironici drammi quotidiani di una coppia qualunque a coronare il successo di Sandra e Raimondo in tv negli anni 70 con varietà di grande successo come “Sai che ti dico?”, “Tante scuse”, “Di nuovo tante scuse” “Noi… no! (7 puntate Tarzan dal 1977 – 1978)” e “Stasera niente di nuovo”.
Sarà a questo punto che la comicità british esploderà di Vianello rendendolo unico e inimitabile. Nel 1982, Mondaini e Vianello sono tra i primi a lasciare la Rai per passare alle reti Fininvest che non hanno abbandonato fino alla fine. Qui debuttarono con il varietà “Attenti a noi due”.
Vianello fu anche un grande conduttore e per tutti gli anni ’80 fu alla conduzione da solo dei quiz a premi della fascia preserale di Canale 5 come “Zig Zag” e “Il gioco dei 9”. Negli anni ’90 riuscì ad applicare la sua ironia e la sua professionalità con la grande passione per il calcio, conducendo “Pressing”, il talk show sportivo della domenica sera di Italia 1, per nove stagioni, dal 1991 al 1999.
Il ritorno in Rai risale al 1998 per condurre il Festival di Sanremo affiancato da Eva Herzigova e Veronica Pivetti. Nello stesso anno Canale 5 lo celebra, insieme a Mike Bongiorno e a Corrado, in uno speciale intitolato “I tre tenori”. L’ultimo lavoro con Sandra è sempre per Canale 5: il tv movie “Crociera Vianello”, andato in onda nel 2008, mentre nello stesso anno la coppia viene premiata da Pippo Baudo al Festival di Sanremo con il Premio alla creatività assegnato dalla SIAE. Due anni dopo Raimondo Vianello all’età di 87 si spegnerà il 15 aprile 2010, la sua compagna Sandra Mondaini morì nello stesso anno, cinque mesi dopo di lui.
Anna Rita Santoro