«Il governo chiarisca se quanto affermato dal dottor Shiva Ayyadurai nell’intervista a The Next News Network, ripresa tra gli altri da Radio Radio, risponde a verità o meno. Non ci possiamo permettere il lusso di essere messi sotto scacco da possibili giochi di potere in questo momento di grave emergenza sanitaria”. Il commento arriva dalla giornalista Souad Sbai che riporta le parole dello scienziato e chiede al presidente del Consiglio Conte e al ministro della Salute Speranza di fare chiarezza a riguardo. Secondo il dottor Shiva Ayyadurai la diffusione del panico da Coronavirus sarebbe frutto di una frode per manipolare l’economia, sopprimere il dissenso e spingere per rendere i farmaci obbligatori. Nella sua intervista parla dell’esistenza di un ‘deep state’, un mondo oscuro di persone che lavorano dietro le quinte per imporre il vaccino al mondo intero. Prima di compiere qualsiasi passo verso ogni tipo di cura, è necessario dare risposta agli italiani di questa dinamica», prosegue Sbai. «Mai come ora – aggiunge la giornalista – l’aiuto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), tanto depotenziata nelle risorse da Trump, sarebbe utile per dar conto di queste affermazioni».
Fonte: Almaghrebiya.it
Ma a chiedere espressamente chiarezza in merito alle logiche che stanno governando il mondo intero in questo momento di pandemia è anche il senatore di Forza Italia, Domenico Scilipoti Isgrò, il quale da settimane desidera che vengano accertate le cause del Coronavirus.
E in una nota stampa afferma: «Agenzie di stampa accreditate come AP, Adn Kronos ed Ansa, una tv di prestigio quale la CNN, e quotidiani di riconosciuta autorevolezza quali Corriere della Sera e La Stampa hanno riportato la notizia che l’intelligence Usa sta indagando, in base a documenti meritevoli di attenzione, sulla possibilità che il Covid-19 sia stato prodotto in un laboratorio cinese e fuoriuscito per errore umano. Non propendo per alcuna tesi preconcetta e proprio per questo, il 27 marzo scorso, ho avanzato esposto denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma per l’ accertamento della verità storica e la punizione dei colpevoli, ove esistano. Con spirito laico invoco l’accertamento scrupoloso e senza pregiudizi della verità nel rispetto dei tanti morti e danneggiati. In questa ottica stigmatizzo un servizio andato in onda ieri a La vita in diretta che riportava erroneamente come cinese un mercato che era indonesiano, secondo la correzione della corrispondente da Pechino Botteri. Il servizio pubblico sia maggiormente attento nel dare notizie visto che si parla tanto di fake news».