Apprezzo Vittorio Feltri per essere grande, autorevole e giornalista. Tuttavia le sue dichiarazioni in tv alla trasmissione di Mario Giordano riguardanti il Sud mi lasciano perplesso. Un uomo della sua levatura non può dimenticare le tradizioni culturali del Sud e se il nostro Paese è diventato faro della civiltà, lo si deve alla Magna Grecia che notoriamente non è in Lombardia. Che al Sud sono passate fior di civiltà, magari meno organizzate dal punto di vista della struttura, ma decisamente consistenti da quello culturale. Prendo la mia Sicilia: come possiamo dimenticare la Valle dei Templi, la raffinatezza degli ambienti arabo-normanni, la gastronomia, la letteratura. Feltri avrà letto certamente Il Gattopardo e I leoni di Sicilia, Sciascia e Pirandello e se non lo ha fatto, volentieri ne regalo copia. Penso alla Puglia con il romanico, alla canzone napoletana e alla relativa commedia, alle grandi tradizioni religiose e della pietà popolare. Caro Feltri, mediti sulle sue parole e torni in sé. Con amicizia, da meridionale e siciliano, La invito nella mia Sicilia: un cannolo ed una granita con brioche non la neghiamo neanche a chi ci denigra. E ricordi: nessuno è superiore all’altro. Lo dice un meridionale, Totò, ne ‘A livella. Con stima ed un sorriso». E’ quanto afferma in una nota il senatore di Forza Italia e presidente di Unione Cristiana Domenico Scilipoti Isgrò, risentito per le parole spese dal giornalista Vittorio feltri in merito alla propria idea di Sud Italia.