Alessandro Dall’Oglio è uno scrittore romano autore del libro “Ginecocrazia”, un romanzo che narra una realtà immaginaria in cui le donne sono al comando degli Stati Uniti D’Europa.
Dopo aver appreso dal Corriere della Sera, in un articolo del 20 aprile, che i paesi che hanno risposto meglio all’emergenza Covid-19 sono tutti governati da donne, probabilmente compiaciuto da tale notizia, ha proposto una riflessione su Facebook «E se la Ginecocrazia fosse una via migliore?», invitando alla lettura del suo nuovo romanzo, presentato il 27 febbraio (a un passo dal lockdown) presso l’Hub culturale Moby Dick nella neo-centenaria Garbatella.
Tale pensiero appare di evidente natura femminista-estremista, pronto a cavalcare la corrente calda del momento per affermare la propria concezione della società, è di stimolo a una critica attenta, precisa, e doverosa; perché dobbiamo usare come parametro il sesso di una persona per farne una valutazione qualitativa? Se domani, arriverà una notizia opposta dovremo applicare lo stesso metodo, anche arrivando a considerare socialmente utile un ritorno a forme patriarcali? È la notizia del giorno che deve orientare il nostro punto di vista o è necessario fare una riflessione significativa e costante per maturarlo?
La trama di Ginecocrazia
Il processo di formazione degli Stati Uniti d’Europa è giunto a compimento. Una nuova formazione politica, composta da sole donne, ottiene un risultato elettorale eccezionale, arrivando al potere contro ogni previsione. Non a tutti piace questo nuovo governo che, presa coscienza del fallimento irreversibile del Capitalismo e delle regole del “vecchio mondo”, si muoverà in modo rivoluzionario. Uno dei primi provvedimenti, il più controverso, sarà l’abolizione degli strumenti monetari a favore di transazioni basate sullo sperma. Il liquido lattescente avrà dunque valore intrinseco e una funzione sociale, ma renderà gli uomini simili a “mucche da mungere” per il proseguimento della specie. I due protagonisti – Adam Fuco e il suo alter ego più esagitato e ribelle, Andreas – tenteranno sia di sfruttare che di ribaltare questa situazione, con approcci e risultati diversi. Il romanzo osserva alcune tematiche del femminismo, narrando un mondo in cui le donne, conquistato il potere, provano a organizzarlo secondo altri valori.