È diventato virale il video della titolare di una pizzeria di Nerola, in provincia di Roma, che spiega la reale situazione di molte partite IVA: «Ho 25 euro sul conto della pizzeria».
Purtroppo sui social è diventato comune trovare testimonianze disperate di commercianti, imprenditori e partite IVA per la situazione in cui si trovano a causa dell’emergenza,
Negli ultimi giorni è diventato virale un video della titolare di una pizzeria della provincia romana molto delusa dal governo e dalle decisioni che porteranno molti imprenditori a chiudere le attività.
«Quanto pensate che reggeremo ancora noi partite IVA? Io sono tra quelli che ha riaperto ma vi assicuro che non dovete essere felici di riaprire. Lasciate perdere», inizia così il primo video di Annalisa Becchetti.
«Noi partite IVA staremo aperte due mesi poi dovremo chiudere perché saremo devastati dai debiti», una frase che è condivisa da molti altri imprenditori.
Nel secondo video mostra l’estratto conto e dice: «Guardate qua, il mio conto della pizzeria: più 25 euro. Un’attività aperta da 13 anni con 25 euro in banca. Tu mi devi dire come pago i fornitori per riaprire venerdì, sabato e domenica».
Su questa frase alcuni hanno avuto da obiettare perché non è chiaro come una pizzeria, con tredici anni di attività, possa ritrovarsi in queste condizioni. Ma sempre tra i commenti si trova la risposta. A quanto pare la signora Becchetti avrebbe fatto delle grosse ristrutturazioni al locale, usando i fondi disponibili con la speranza di rimettere in attivo l’attività con gli incassi.
«In banca mi è stato detto di chiedere a papà. Voi avete il plexiglass a protezione per non farvi arrivare gli sputacchi, noi ce lo dobbiamo comprare, avete capito?», continua.
La verità che nn vi dicono per vergogna
Pubblicato da Annalisa Bacchetti su Giovedì 23 aprile 2020
Titolare di pizzeria contro le misure del governo
«Mi sono arrivati messaggi di tutti questi che dovrebbero fornire i dispositivi di sicurezza che costano 1.200 euro. E chi ce l’ha? Lo stato deve mettersi in testa che o ci aiuta seriamente o qua nessuno riapre», continua la signora Becchetti.
«La sanificazione costa 800 euro ma sul conto ce ne sono soltanto venticinque. Ma se io non sanifico non posso riaprire», continua la titolare della pizzeria.
«Come facciamo? I 600 euro li facciamo arrivare? A me non sono arrivati. Il prestito di 25 mila euro non è che sono proprio 25 mila ma sono il 29% dei redditi dell’anno prima. Allora siete deficienti».
A questo punto la titolare della pizzeria si rivolge al governo: «O ci aiutate oppure ci fate ritirare le p.IVA a gratis, ci prendiamo tutti il reddito di cittadinanza e sti ca**i».
«Preferisco andare a raccogliere la cicoria a 30 euro al giorno invece che stare a massacrarmi con 45°C dentro una pizzeria con quella ca**o di mascherina e fare debiti. Io non guadagno 30 euro al giorno così, io ho una spesa di 250 euro al giorno».
La titolare della pizzeria dopo lo sfogo contro il governo ha concluso: «Prendetemi per matta. Io racconto la verità sulle partita IVA, quello che fate finta di non vedere».
Fonte: Oltre.tv
Di Denise Baldi