L’edizione online del Daily Mail, nota testata inglese, riporta la notizia che Eyal Winter, professore di economia alla Lancaster University, e consulente governativo per il lockdown, sta pensando, per facilitare la riapertura dei pubs, di proporre, al governo britannico di adottare la misura della somministrazione, da parte dei gestori dei vari pubs, di massimo due o tre pinte di birra per ogni cliente, che poi dovrebbe essere invitato a rientrare a casa, secondo le regole consigliate per il distanziamento sociale. Il professor Winter ha sottolineato come la chiusura dei pubs, che egli stesso ha definito “una parte importante della cultura britannica”, abbia provocato forti malcontenti tra la popolazione. Proprio per venire incontro ai malcontenti, avrebbe elaborato quest’idea che, insieme alla riapertura dei giardini interni ai pubs piu’ grandi, i cosiddetti Beer’s Gardens, proposta da un altro consulente governativo, il professor Robert Dingwall, potrebbe, a suo dire, garantire una riapertura graduale senza il rischio di sovraffollamento dei locali, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Inoltre, il professor Winter, ha detto che fondamentale, è l’aspetto della trasparenza sulle regole per la riapertura, che andranno spiegate nella loro ratio, e nella loro tempistica di applicazione, una per una, per andare incontro alle esigenze dei Cittadini, e renderli edotti di ciò che viene deciso. Insomma in Inghilterra, i pubs hanno chiuso il 23 marzo, due settimane dopo l’Italia, e già sono pronti a riaprire, con regole di semplice buonsenso, mentre nel nostro Paese, dove pure sarebbe piu’ facile per i bar, perchè la nostra cultura non è basata sulla birra, ma sul caffè al banco, una tipologia di consumazione piu’ rapida, quindi meglio gestibile, in termini di affollamento e di tempistica, ancora i locali sono chiusi, senza contare che, se e quando riapriranno, dovranno affrontare costi aggiuntivi per le strutture divisorie, e mancati incassi per il distanziamento e la conseguente riduzione dei tavoli, provvedimenti dei quali il consulente governatore britannico, non ha assolutamente parlato nell’intervista al Daily Mail, rimettendo la gestione del distanziamento sociale all’interno dei locali alla totale responsabilità dei gestori dei pubs. Quindi la cosiddetta fase 2 dell’Italia, che secondo il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sarebbe un modello da seguire, come da lui sostenuto, nell’ultima conferenza stampa, sembra in realtà, essere un modello da evitare, zeppo com’è di regole inefficaci, contraddittorie, e di dubbia efficacia applicativa e legislativa, in pieno contrasto con la trasparenza totale, norma per norma, evocata dal professor Winter.
Luca Monti