Roma- oggi ottantatré anni, l’anniversario “le fondamenta della casa del cinema italiano” sono state piantate il 28 aprile del 1937 da Benito Mussolini, quando vengono inaugurati i primi stabilimenti sui 400mila metri quadrati di superfice. Oltre ai 12 teatri di posa previsti, viene creato un polo industriale dedicato al cinema all’interno del quale è prevista anche la sede dell’Istituto Luce e del Centro Sperimentale di Cinematografia.
Nel 1937 vengono prodotti 19 film, tra cui anche “Il feroce saladino” di Mario Bonnard, ma è dopo il crollo del fascismo e la fine della Seconda Guerra Mondiale che Cinecittà diviene ufficialmente il tempio del cinema e la casa del neorealismo italiano.
Il fascino degli Studios fa presto il giro del mondo e il sito finisce nelle mire dei grandi produttori americani. Gli anni Cinquanta sono quelli dei kolossal statunitensi: “Quo Vadis?” nel 1951 e “Ben Hur” nel 1959 vengono girati in via Tuscolana.
Nasce allora la Hollywood sul Tevere che diventa presto la casa di celebri registi italiani come Luchino Visconti e Federico Fellini e fonte di lavoro per migliaia di persone, dagli attori alle comparse, dai tecnici agli artigiani, dai produttori agli artisti di vario genere. Un nuovo cambio di rotta arriva solo alla fine degli anni Novanta quando il ministero dei Beni Culturali decide di aprire la gestione di Cinecittà ai privati.
Da allora e fino ad oggi si sono alternate grandi produzioni a momenti di stallo. Martin Scorsese ha girato il suo “Gangs of New York” con Leonardo Di Caprio e Mel Gibson alcune scene di “La passione di Cristo”.
Anna Rita Santoro