Stamattina, all’ingresso del mercato di San Lorenzo, si è tenuto un sit in degli ambulanti dell’Associazione Nazionale Ambulanti, guidata dal loro presidente toscano Vittorio Pasqua. Anche quest’associazione, come quella dei Ristoratori Toscani, si distacca dal modus operandi delle classiche associazioni di categoria. Il sit in era strutturato in modo tale che una ventina di ambulanti occupavano in piedi, tenendo ciascuno un cartello che sintetizzava le parole d’ordine della protesta, lo spazio normalmente occupato dai banchi delle loro attività, mentre Pasqua, al megafono lanciava gli appelli e le proposte dell’associazione. Gli appelli sono sintetizzabili con una richiesta di adesione da parte di tutti i cittadini alle tematiche poste in evidenza dal sit in, in quanto, questo il suo ragionamento, l’assenza totale di turisti, quindi di clienti per gli ambulanti, se non sopperita con iniezione di liquidità alle imprese, porterà al mancato versamento di qualsiasi tipo di imposta da parte delle categorie coinvolte, non solo gli ambulanti, col rischio vista l’incidenza del turismo sul Pil di bloccare la macchina dello Stato, con possibili problematiche per pensioni e stipendi pubblici. Senza dimenticare l’allarme per possibili infiltrazioni mafiose ed usurarie nel tessuto economico stremato dalla crisi, che potrebbe diventare facile preda di chi ha capitali facili coi quali investire comprando a basso costo, ogni genere di impresa. Sul piano delle proposte, invece Vittorio Pasqua, ha detto di aver preso contatto con il Prefetto di Firenze, Dottoressa Laura Lega, per portare al Governo le richieste dell’associazione che sono: erogazione a ciascuna impresa, di 7500 euro a fondo perduto, e un finanziamento bancario a tasso agevolato dell’1,9% pari a 30mila euro da restituire in 30 anni, condizioni economiche considerate essenziali per poter evitare la chiusura totale di tutti gli ambulanti, e permettere la loro sopravvivenza per la stagione turistica 2020, ormai definitivamente compromessa dall’emergenza coronavirus. Il sit in è stato poi caratterizzato da un minuto di silenzio chiesto da Pasqua, per simboleggiare il funerale simbolico della categoria degli ambulanti.
Al sit in era presente il Conìsigliere Comunale del Pd, Enrico Conti, presidente della Commissione Sviluppo Economico del Comune di Firenze, che, da noi intervistato, ha dichiarato di: “Essere presente, a nome del Comune di Firenze, per manifestare la vicinanza della sua istituzione, alle istanze della categoria, che non può essere abbandonata a sè stessa, come del resto, tutte le altre categorie economiche rientranti nella definizione di piccola impresa, in quanto colonna portante delle’economia del Paese. Condivido le proposte degli ambulanti, ed auspico che l’iniezione di liquidità, ormai da tutti richiesta, possa arrivare col Dpcm che sta per uscire, poichè se questo non fosse, sarebbe un problema anche per il Comune di Firenze, che, in definitiva, non eroga solo servizi ai Cittadini, ma è un’impresa con 7mila dipendenti e 200 milioni di euro di mancati introiti dati dall’assenza di turisti che purtroppo si protrarrà ancora per un pò. Per quanto riguarda ancora il Comune di Firenze, per quanto di nostra competenza, abbiamo deliberato di sospendere alle imprese i pagamenti delle imposte locali, consapevoli che si tratta di poca cosa, ma purtroppo, oltre non possiamo andare. Vorremmo però farci portavoce verso il Governo della proposta di istituire un tavolo nazionale per la rinegoziazione di affitti e mutui delle imprese, considerando che negli ultimi anni, specialmente nei settori economici legati appunto al turismo, abbiamo assistito ad investimenti economici rilevanti da parte dei titolari d’impresa, investimenti che non possono e non devono essere vanificati.”
Luca Monti