Recentemente, l’Udc ha presentato alla Camera una proposta di legge (n° 4652) riguardante il divieto di installazione delle slot machine nei locali pubblici. Abbiamo approfondito l’argomento con Lorenzo Annoni (nella foto), responsabile Udc della Zona 4 di Milano.
Signor Annoni, perché è così urgente parlare di gioco d’azzardo?
Il tema delle malattie collegate al gioco d’azzardo è diventato una vera emergenza nazionale, fino ad ora favorita dalla legge con la scusa che con i soldi delle scommesse e delle lotterie si mantiene il bilancio dello Stato. Tuttavia, servirebbero leggi di contrasto al gioco d’azzardo, fenomeno che incarna diversi problemi sociali: rappresenta l’esposizione dei redditi degli italiani a rischio di erosione, favorisce l’interesse del crimine organizzato e l’arricchimento di alcuni concessionari, e alimenta il collegamento diretto con fenomeni criminali quali l’usura, l’estorsione, il riciclaggio. Inoltre i soldi persi causa il gioco d’azzardo sarebbe più utile fossero spesi nell’acquisto di beni e servizi, così contribuendo al rilancio dell’economia nazionale.
Ci spiega le motivazioni alla base della presentazione della proposta di legge in questione?
La proposta di legge, iniziativa dell’on. Antonio De Poli e di altri nostri deputati, mira a modificare l’attuale ed inadeguata normativa, risalente al regio decreto n. 773 del 1931 (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), per impedire l’installazione delle slot machine nei luoghi pubblici e/o aperti al pubblico e, in più, prevede la loro confisca e distruzione, oltre a delle ammende da 1.000 a 6.000 euro a carico dei gestori dei locali che non rispetteranno tale divieto.
Secondo lei, quali rischi comporta giocare d’azzardo nella nostra società?
Il problema del gioco nasce quando il grado di evasione diventa eccessivo, patologico. Nel caso specifico delle slot machine, l’utente è indotto a comportamenti di natura compulsiva e alienatoria. L’Italia è il Paese in cui più si gioca al mondo: circa l’80% della popolazione adulta gioca. Inoltre, un numero sempre più crescente di persone, stimate in circa 700.000 (dall’1% al 3% della popolazione adulta) stabilisce con il gioco d’azzardo una vera e propria relazione di dipendenza: questi sono giocatori compulsivi o patologici. Per queste ragioni l’on. Paola Binetti e altri deputati Udc hanno presentato una risoluzione in Commissione Affari Costituzionali alla Camera, in cui si chiede al Governo di “attuare campagne informative in grado di sensibilizzare i cittadini, fin da giovanissimi, sui rischi in cui incorrono anche attraverso l’uso smodato del gioco come attività ludica, indirizzando a mantenere il gioco entro i confini di un’attività responsabile, controllato dal soggetto, anche attraverso il coinvolgimento della sua famiglia”, e di “prevedere ogni utile strumento normativo atto ad inserire detta patologia nei livelli essenziali di assistenza individuando all’interno dei dipartimenti di salute mentale ambulatori ad hoc”.
Per concludere, ritengo sia doveroso, in un Paese civile, contrastare tutto ciò che crea forme di dipendenza patologiche assimilabili all’abuso di alcolici o di sostanze stupefacenti. Ecco perché tutte le forze politiche dovrebbero sostenere con forza, in sede parlamentare, la battaglia contro le slot machine.
Per maggiori informazioni sulla proposta di legge e gli sviluppi della sua discussione parlamentare si invita i lettori a visitare il sito www.udcmilano4.it
Daniela Paties Montagner