Stamattina alcuni esponenti di Fratelli d’Italia si sono ritrovati simbolicamente in una stazione ecologica di fronte al Duomo di Firenze, muniti di cartelli, per chiedere al Sindaco Dario Nardella, l’abolizione della Tari a carico delle inprese commerciali e ricettive, rimaste chiuse per i due mesi abbondanti della cosiddetta fase 1. Erano presenti: il Consigliere Regionale Paolo Marcheschi, il Consigliere Comunale Alessandro Draghi, il Coordinatore Regionale del partito Francesco Torselli, e l’ex Consigliere del Quartiere 3 Giovanni Gandolfo, titolare di un’attivita’ di affittacamere, quindi rientrante tra le categorie fortemente colpite dalla mancanza di turismo e sulle quali grava una Tari molto pesante, che nel suo caso specifico, ammonta a quasi duemila euro. Per i rappresentanti di Fratelli d’Italia, l’abolizione della Tari alle imprese rappresenta una forma di giustizia fiscale, non potendo imporre il Comune di Firenze, a loro avviso, una tassa di tipo ambientale, ad aziende che essendo rimaste chiuse per due mesi non hanno prodotto rifiuti di nessun genere. Inoltre l’abolizione sarebbe, sempre secondo Fratelli d’Italia un bel segno di vicinanza del Comune di Firenze, alle imprese che si vedrebbero riconoscere da quest’istituzione, un sia pur minimo ristoro economico, in previsione di una prolungata assenza di incassi, data dalla totale mancanza di turisti in una citta’, il cui volano economico principale, e’ rappresentato, appunto, dal turismo.
Luca Monti
Si ringrazia per le foto il Blogger Stefano Giannattasio