Donare genera vita, decidere di donare gli organi e i tessuti deve essere una scelta informata,La cultura della donazione a Roma e nella Regione Lazio si sta diffondendo sempre di più grazie alla maggiore formazione ed informazione del personale che opera nel settore.
Ne parliamo con la Dott.ssa Chiara Mion coordinatrice di tutto il processo di donazione nonché responsabile della formazione del personale medico ed infermieristico dei 24 Coordinamenti Locali della Regione Lazio, coordinatrice dei medici prelevatoti che effettuano i prelievi di tessuti sclero corneali in tutti gli ospedali della Regione Lazio.
La sua formazione vede molteplici Master e si pregia tra le altre della CERTIFICAZIONE EUROPEA E NAZIONALE dei Coordinatori alla donazione e trapianto di organi e tessuti. Ad oggi referente del procurement , ha contribuito all’istituzione di 24 Coordinamenti Locali della Regione Lazio.
Come nasce questa realtà?
Nasce nel 2007 , quando dopo essermi trasferita dall’Az. Ospedaliera Policlinico Umberto I° di Roma ,dove ho istituito il primo Coordinamento Locale Trapianti per la Donazione di Organi e Tessuti da donatori a cuore battente ( HB) e a cuore non battente ( NHB), con grande orgoglio mi venne richiesto dal Prof. D. Adorno, allora Direttore del Centro Regionale Trapianti Lazio ( CRTL) , ad istituire i Coordinamenti Locali Trapianti in tutte le altre Aziende Ospedaliere della Regione Lazio. Con il suo supporto e con quello del Prof. Augusto Pocobelli Direttore della U.O.C. Oftalmologia e Banca degli Occhi è iniziata questa meravigliosa avventura, proseguita poi con il Prof. Maurizio Valeri ed ora con il Prof. Nicola Torlone, attualmente Direttore del CRTL.
Ad oggi sono ufficialmente istituiti 24 Coordinamenti Locali in tutta la Rete trapiantologica della Regione Lazio.
Come ha inizio il processo di donazione ? Il processo di donazione inizia quando viene individuato il potenziale donatore dal personale del Coordinamento Locale Trapianti, prosegue con la verifica dell’idoneità dello stesso in collaborazione con il referente del procurement della Banca degli Occhi che controlla la presenza o meno della dichiarazione di volontà espressa in vita dal potenziale donatore.
Questo lavoro così articolato, complesso e rigoroso, assume un aspetto quasi magico durante l’incontro con i familiari dei donatori.
L’emotività in questo percorso che ruolo ricopre ?
E’ importante,quanto fondamentale dire che si colloca alla base di ogni nuovo incontro con il paziente , è difficile poter spiegare con semplici parole quanto coinvolgente possa essere per ambo le parti tutto il processo,proprio questo mix di emozioni,condivisioni e coinvolgimenti porta poi, molto spesso ad instaurare un rapporto duraturo nel tempo.
Alcuni di loro, infatti, sono coinvolti nelle giornate di incontri di formazione e con la loro testimonianza danno un importante contributo nella sensibilizzazione alla donazione. Sicuramente è proprio questa la forza ed il vero motore che spinge tutta l’equipe della Banca degli Occhi a svolgere con grande professionalità il proprio lavoro.
Ad essere Eccellenza Italiana come ci sente ?
E’ un premio che mi ha lasciato sin da subito ,incredula quanto sorpresa , per me questo è semplicemente il mio lavoro che svolgo con profonda dedizione da anni nell‘assordante silenzio di Istituzioni e società .
Il mio auspicio in merito a questo conferimento è di poter essere la portavoce in Italia e non solo dell’importante tema delle donazioni sclero-corneali , ad oggi ancor troppo sottovalutate.