Era il 23 maggio 1992, alle ore 17.57, sull’Autostrada A29, a Capaci, Isole delle Femmine (Palermo) quando il Magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta restarono vittime di quella che fu la tragica “Strage di Capaci”. Oltre al giudice ed alla moglie, anche lei magistrato, morirono anche gli agenti della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. oltre a 23 feriti. Pochi mesi dopo, il 19 luglio dello stesso anno, in via d’Amelio, anche il magistrato antimafia Paolo Emanuele Borsellino seguì la , terribile sorte.
Oggi, a distanza di 28 anni, da quel tragico giorno a ricordo delle vittime di Cosa Nostra, tutti i sindaci d’Italia con la fascia tricolore, simbolo dell’unità nazionale e dei valori costituzionali, hanno osservato un minuto di silenzio per commemorare e far rivivere l’eredità morale e il messaggio di speranza lasciato dal giudice Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Tra i vari comuni d’Italia, anche quello di Venezia, ha aderito alla commemorazione prendendo parte al flashmob promosso dall’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani, e organizzato dalla Fondazione Falcone per celebrare il 23 maggio, data simbolo nella lotta contro tutte le mafie e nella quale ricorre la Giornata nazionale della legalità. Per l’occasione è stato appeso un lenzuolo bianco sulla facciata di Ca’ Farsetti a Venezia e del Municipio di Mestre, dove la presidente del Consiglio Comunale, Ermelinda Damiano, indossando la fascia tricolore ha dichiarato: «Il Comune di Venezia aderisce con convinzione a questa importante iniziativa promossa dall’Anci e dalla Fondazione Falcone . Oggi, Giornata nazionale della legalità, vogliamo ricordare gli uomini e le donne servitori dello Stato che con grande ed encomiabile spirito di sacrificio e coraggio sono sempre stati a favore e al fianco della collettività, fino a perdere la vita. Credo che questo momento rappresenti un modo importante per onorare la memoria di Falcone e di tutte le vittime della mafia, che ci hanno lasciato una grande eredità sotto il profilo morale e civile».
Maria Falcone sorella dell’ex magistrato e presidente della Fondazione Falcone, ricordando l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da virus cinese , si è invece rivolta a tutti sindaci italiani invitandoli a dedicare questa giornata ai medici, infermieri, operatori della protezione civile, forze dell’ordine ed a tutti coloro che in questi mesi, anche a costo di mettere a rischio la propria vita, si sono prodigati nella gestione di questa difficile situazione contro il Covid-19.
E ricordando Giovanni Falcone: « La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave, e che si può vincere non pretendendo l’eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni».
foto© Archivio Comune di Venezia