L’albero azzurro è una trasmissione televisiva della RAI; si tratta del programma educativo per bambini più longevo della tv pubblica italiana in onda sin dal 1990.
Presentandosi come primo esperimento televisivo italiano su target prescolare (dai 3 ai 6 anni), il programma si riallacciava, inizialmente, al filone pedagogista delle produzioni RAI degli anni ’60 unito al lavoro di autori (Bianca Pitzorno, Bruno Tognolini,Roberto Piumini, Emanuela Nava, Mela Cecchi, Bruno Munari, Renata Gostoli, Claudio Cavalli, Nico Orengo, Laura Fischetto, Lorenza Cingoli e Mauro Carli) sensibili alle problematiche di fruizione televisiva dei bambini e in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’università di Bologna. Nato da un’idea del produttore Franco Iseppi, il format del programma così come il cast dei presentatori, nella sua lunga vita, ha subito numerose modificazioni che hanno fatto gradualmente evolvere l’originario approccio educativo in fiction.
L’albero azzurro ha iniziato le sue trasmissioni il 21 maggio 1990, andando in onda dal lunedì al venerdì alle 8 su Rai 2 e alle 15.30 su Rai 1 in replica. Era condotto da Claudio Madia(che realizzava le manualità e proponeva i giochi) e Francesca Paganini (che raccontava fiabe, filastrocche, suonava e cantava) chiamati semplicemente Claudio e Francesca mentori del piccolo protagonista Dodò (il nome è ispirato al Dodo una specie di uccelli ora estinta), un pupazzo dalla forma di un cucciolo di volatile a pois creato da Tinin Mantegazza, abitante dell’albero azzurro che dà il nome alla trasmissione, doppiato da Oreste Castagna e animato da Gabriella Roggero; Dodò sarà l’unica presenza fissa in tutte le varie serie del programma. Le musiche erano curate da Patrizio Fariselli e la regia affidata a Velia Mantegazza (alternata talvolta a Francesco Cavalli Sforza).
Si offriva quindi ai telespettatori una forma di intrattenimento educativo (senza intermezzi di cartoni animati): durante la settimana, rievocato da una canzone o da una filastrocca, viene esplorato, puntata per puntata, un tema relativo all’incontro dei bambini col mondo che li circonda (gli elementi naturali, il tempo, l’ambiente domestico, le stagioni, i suoni, il cibo, i vestiti, gli animali, i colori, il teatro, i sentimenti umani).
Accanto a Claudio, Francesca e Dodò ruotava un discreto numero di personaggi secondari: il musicista Maestro Fariselli (il già citato ex-componente degli Area che dal 1993comparirà nella trasmissione ogni lunedì per introdurre il tema musicale della settimana), il sig. Cavalli (un baffuto e geniale uomo di mezza età interpretato dall’autore Claudio Cavalli, con uno spazio fisso dedicato all’avventura ogni giovedì), Lucilla (Lucilla Salvini), la sorella maggiore di Francesca, la vicina di casa Sig.ra Anna Del Miao (Anna Canzi), la scrittrice Narcisa (Narcisa Bonati), Aladino, amico e braccio destro del sig. Cavalli, l’insegnante di inglese Cinzia (Cinzia Del Vecchio), la vagabonda-racconta fiabe Berta, la subdola e antipatica signorina pubblicità (Luisa Oneto), l’androide-bambina Millie (ultima compagna di avventure del sig. Cavalli e di Dodò, doppiata da Gloria Sobrito), il misterioso re dei cantastorie (interpretato dall’autore Roberto Piumini), Oddo (il pupazzo amico segreto di Dodò), Florence (un altro pupazzo, fiera coniglietta britannica, doppiato da Claudia Lawrence) e il folletto-fisarmonica Doremilla.
La prima serie de L’albero azzurro con Claudio e Francesca terminò nella tarda primavera del 1994. Dopo una pausa estiva la RAI ritrasmette diverse puntate degli anni passati fino ai primi mesi del 1995, mentre era in lavorazione la nuova edizione del programma. In questo stesso periodo RAI Video, in collaborazione con Edizioni San Paolo, gira una serie di episodi con protagonisti i soli Sig. Cavalli e Dodò in giro per il mondo in cerca di avventure ma sempre in contatto, tramite fantasiosi e buffi strumenti di comunicazione, con l’albero azzurro che, nel caso del bisogno, può aiutarli ricordando loro la realizzazione di utili manualità e alcune canzoni della prima edizione (gli episodi sono infatti cesellati da spezzoni video del recente passato con Claudio e Francesca). Queste puntate erano distribuite in VHS come allegato dell’omonimo periodico “L’albero azzurro”.
In VHS furono commercializzati anche gli episodi migliori delle prime quattro edizioni.
In questa serie le puntate si evolvono da probabili situazioni auto-conclusive a fiction con una vera e propria trama (senza distruggere lo schema canzone-filastrocca-giochi e condita da un maggior numero di effetti speciali) dietro la quale si ritrovano gli argomenti educativi; ma ciò richiederà la presenza di conduttori che mostrino anche abilità teatrali. Le musiche e la regia sono rispettivamente affidate a Giovanni Caviezel e Loris Mazzetti. Accanto a Dodò (unico superstite del ciclo precedente) ora troviamo Lavinia Nove (Augusta Gori), una scuccurilla, un’imprecisata creatura a metà tra la donna e il gatto, il folletto e la scimmia, Empirio (Carlo Rossi), uno svampito signore proprietario e gestore dell’Emporio di Piazza albero azzurro, in cui coabita con Lavinia (che è la sua apprendista), Arras il marinaio (Flavio Arras), il Musicista col Busto (una statua di marmo che prende vita al suono di alcune parole magiche, interpretato da Giovanni Caviezel) e Luisa (Luisa Oneto già presente nel primo ciclo con il ruolo della signorina pubblicità), vicina di casa di Empirio, Dodò e Lavinia. Tra le altre novità ci sono i cartoni animati dell’Orso Balosso, una serie di corti animati ideati da Anna De Carlo e sceneggiati e narrati in rima baciata da Roberto Piumini; a questi si aggiungevano anche dei disegni illustratori delle fiabe raccontate dai vari presentatori nel corso di ogni puntata, in più venne data la possibilità per i genitori dei piccoli telespettatori di inviare al programma e veder mandate in onda riprese video su sprazzi di vita quotidiana dei loro bambini.
Nel 1996 (in concomitanza con la nuova regia di Patrizia Carmine) il programma cambiò nuovamente aspetto ed alcuni protagonisti, abbandonando i toni immaginosi e fantastici delle precedenti puntate: entrò in scena Anna (interpretata da Marcella Barros) in sostituzione di Luisa, Claudio Madia (conduttore del primo ciclo della trasmissione) ritornò brevemente a condurre la trasmissione per l’annata 1996–97 (per sostituire temporaneamente Carlo Rossi che poi tornò nella stagione successiva sempre con il ruolo di Empirio) e la scuccurilla Lavinia Nove scomparì (nel 1997) e fu sostituita dall’essere umano Augusta (sempre Augusta Gori), una giovane donna ingegnosa e risoluta.
Nel corso del 1998 a questi si aggiunsero Pietro (Pietro Pignatelli), il naturalista che viveva in una tenda nel bosco dell’albero azzurro, Kao (Kal Dos Santos) musicista brasiliano e la giapponese Fusako (Fusako Yusaki), artista della plastilina nella fiction ed anche nella realtà. Oltre a Dodò troviamo un crescente numero di pupazzi suoi amici: il rospo Boris, brontolone e savio, Ugolino il pesce canterino (doppiati da Giovanni Caviezel), il riccio Crispino (doppiato da Augusta Gori e successivamente da Antonella Giuffrida), timido e pasticcione, il cucciolo di foca Nina, la vespa Zorba (entrambe doppiate da Antonella Giuffrida), antipatica e fastidiosa nemica di Dodò, il gatto nero Tricky (l’animale domestico di Augusta), il ragno Filippo, topo Rodicchio (doppiato da Monica Mantegazza dal 1997 che compariva con fisionomia diversa già tra il 1995 e il 1997), audace e un po’ sbruffone e il castoro Paletta, laborioso e dal marcato accento bergamasco. A questo gruppo di pupazzi sarà affidata la conduzione di un piccolo spin-off del programma, Le storie dell’albero azzurro, dove la comitiva si riunisce presso lo stagno di Boris per guardare, insieme ai bambini a casa, i cartoni animati trasmessi da un televisore magico che, a chiamata, emerge dall’acquitrino.
Nel maggio 2001 Augusta Gori abbandonò il programma (vi rimase fino al 2003 solo per raccontare fiabe in rima accompagnate da disegni illustratori, prendendo il posto della più tradizionale voce fuori campo) e venne sostituita dalla conduttrice e cantante Barbara Eforo (nella trasmissione semplicemente Barbara, che canta due canzoni: una che funge da sigla finale cantata con Luca Ghignone e “Scatolone Fabbricone” da sola) che fu affiancata ancora da Pietro Pignatelli, Carlo Rossi e Fusako Yusaki (quest’ultimi tre furono presenti fino al2003). Nell’autunno 2003 si assistette ad un altro cambiamento del format e del cast: oltre a Barbara il cast era ora composto da: la Giocattolaia (Laura Righi), Nemo (Andrea Beltramo), Faber (Sebastiano Di Bella), Gigilla (Antonella Giuffrida e successivamente da Alessia Donadio) e Fischietto; arrivarono nuovi pupazzi ad affiancare quelli già esistenti: il marmottino Pispolo e il gallo Sghembo, invidioso e senza scrupoli (doppiato da Manuela Tamietti che doppierà dal 2003 al 2005 anche il personaggio Otto). In questa fase, la regia passò a Pierluigi Pantini, già regista della prima edizione della Melevisione, con la quale questa edizione de L’albero azzurro presentò molte similitudini. Anche la voce di Dodò venne cambiata: Oreste Castagna (voce di Dodò fino al 2000) viene sostituito da Marco Ghirlandi (2000-2001), poi è la volta di Felice Invernici (2001-2003) e di Stefano Brusa (2003-2005) ed infine il doppiatore e cantante Luca Ghignone (che dal 2005 è la voce di Dodò). Le musiche in questa edizione sono suonate dal vivo e pervadono la trasmissione quasi in ogni momento. Dal 15 gennaio 2007, L’albero azzurro è trasmesso, oltre che su Rai2 alle 8.05, sul canale Rai YoYo, visibile in vari momenti della giornata, e sul digitale terrestre. Inoltre, in questa edizione, a partire dal 2003 viene meno il tradizionale binomio attore-personaggio, in quanto un singolo attore interpreta diversi personaggi a seconda della vicenda raccontata nella puntata e non sono più presenti fiabe famose accompagnate da disegni illustratori. Tra i vari autori che si avvicendano nelle varie edizioni, coordinati da Mauro Carli, è la poetessa Alessandra Berardi a scrivere i testi in rima e le storielle, a partire dal 2002.
Con questa nuova edizione il format ed il cast mutano ancora una volta: la cantante e conduttrice Barbara Eforo e il gruppo precedente lasciano la scena alla conduttrice e cantanteSara Bellodi (semplicemente Sara nella finzione, che ha cantato con Luca Ghignone, Andrea Beltramo, Alessandro Mercurio e Tiziana Martello la canzone che s’intitola “Una canzone buona da mangiare”, poi ha cantato anche due canzoni: una che funge da sigla finale con Luca Ghignone e un’altra che s’intitola “Scatolone Fabbricone” da sola, cura le manualità e insegna a cucinare), ed ai Cavernicoli, i Costruttori, i Capataz e i Giapponesi interpretati dai tre doppiatori e cantanti Alessandro Mercurio con Ilenia Bratomi (sostituita poi dalla doppiatrice e cantante Tiziana Martello) e Andrea Beltramo (che con i loro sketch costruiscono la sfaccettatura comica della trasmissione), Nonna Giustina (la racconta-fiabe Piera Cravignani) e il musicista e compositore Marco Bigi che scrive le musiche di tutte le canzoni mentre i testi sono di Alessandra Berardi e accompagna il trio nelle canzoni, sotto la regia di Tiziana Pellerano.
Marco Bigi, insieme a Paolo Vallerga, è anche autore del brano “Il drago raffreddato”, canzone partecipante allo Zecchino d’Oro 2005. Hanno lavorato con Dolores Olioso e con i fratelli Michele e Fabio Cobelli, tre cantanti per i quali i due autori hanno scritto canzoni per bambini. Attualmente collaborano con il gruppo “Le Mele Canterine”. Anche i pupazzi subiscono un ulteriore restyling: oltre al pupazzo Dodò troviamo ancora Sghembo e Zorba (voce Tiziana Martello), Lambrico e Otto la talpa (voci rispettivamente di Tony Mazzara eMarco Manzini).
Nel 2010, dopo due anni di trasmissione la conduttrice e cantante Sara Bellodi ha abbandonato il programma, e la conduzione è stata affidata alla cantante Laura Carusino, che canta “Una canzone a colori” con Luca Ghignone e il trio stesso, (nella finzione semplicemente Laura), già corista di Marco Carta (il vincitore del Festival di Sanremo 2009), assieme a Dodò ed al resto del cast presente dal 2008.
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