Impossibile spiegare quello che B.B. King – nome d’arte di Riley B. King (Itta Bena, 16 settembre 1925 – Las Vegas, 14 maggio 2015) – abbia rappresentato per la musica in generale e per il blues in particolare.
La sua infanzia, vissuta con la madre e la nonna, è stata segnata dal lavoro come contadino nelle piantagioni di cotone, sfruttato e pagato una miseria (35 centesimi per ogni 100 libbre di cotone raccolto, circa 45 kg), un destino quasi segnato in quegli anni per la gente di colore nello stato del Mississippi.
Ma la sua è una storia diversa.
Lui, il ‘Re’, aveva dalla sua un grande talento, un talento smisurato che lo porterà ad essere uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi.
Con la sua fedele compagna ‘Lucille‘, una Gibson ES-355, ha vinto 15 volte il Grammy, l’ultimo nel 2009 per il miglior disco blues, ed è arrivato al sesto posto nella classifica di Rolling Stone dei 100 migliori chitarristi.
Comincia ad appassionarsi alla musica cantando gospel in chiesa.
Intorno alla metà degli anni ’40 si trasferisce a Memphis e, con l’aiuto del cugino Bukka White, chitarrista country-blues, perfeziona la sua tecnica chitarristica.
Inizia a trasmettere la sua musica come disc-jokey sulla radio di Memphis WDIA – una stazione che aveva da poco cambiato la propria programmazione per trasmettere soltanto musica nera, cosa estremamente rara all’epoca – con lo pseudonimo di The Pepticon Boy, cambiato poi in The Blues Boy from Beale Street (il ragazzo del blues di Beale Street) o anche The Bale Street Boy, per diventare più tardi semplicemente Blues Boy e, infine, B.B.
Nonostante la sua musica sia stata sempre fortemente attaccata a radici blues, ha ottenuto anche grandi successi al di fuori di quel mercato. Una riedizione di The Thrill Is Gone (Bluesway/ABC Records, 1969) di Roy Hawkins, nel 1969, scalò le classifiche sia pop che R&B, evento molto raro. L’elenco dei successi di B.B. King continuò per tutti gli anni ’70 con canzoni quali To Know You Is to Love You (ABC Records, 1973) e I Like to Live the Love. Ha inciso 50 album in studio e, dal 1951 al 1985, è apparso sulle classifiche R&B di Billboard per ben 74 volte. Nel 1986 ha vinto il Grammy Award for Best Traditional Blues Album con My Guitar Sings the Blues.
Nel 2010, aveva all’epoca 85 anni, sottolineava con orgoglio una media di ancora più di 150 concerti all’anno. Ma, con un po’ di rammarico, King diceva anche che quel suo frenetico girovagare era stata la ragione della fine del suo secondo matrimonio.
Tra le schiere di chitarristi che B.B. King ha influenzato, uno dei più noti è sicuramente Eric Clapton che, appresa la notizia dell morte dell’amico, ha voluto omaggiarlo con un messaggio video: «Grazie per l’ispirazione, per l’incoraggiamento e per il supporto che mi ha dato negli anni. E per l’amicizia di cui abbiamo goduto» queste le parole di Clapton.
E poi c’è il ricordo del presidente americano Barack Obama che, sul palco alla Casa Bianca tre anni fa, aveva accennato alcuni passaggi di Sweet Home Chicago accompagnato da B.B. King. «Il re se n’è andato, ma noi sentiremo per sempre quel brivido» ha detto il presidente degli Stati Uniti riferendosi a una delle canzoni più note di King, The Thrill is Gone (Bluesway/ABC Records, 1969).
B.B. King si è spento all’età di 89 anni, nel sonno, durante la notte del 15 maggio 2015 nella sua casa a Las Vegas, per le conseguenze del diabete del quale soffriva da anni.
R.I.P King…
ALEX PIERRO
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‘L’altra Faccia della Musica‘ è un appuntamento nel quale incontriamo alcuni tra gli esponenti più importanti del panorama musicale italiano che, con il loro lavoro spesso dietro le quinte, ma non per questo secondario, hanno contribuito – e continuano a contribuire – a rendere grande la musica italiana.
Una carrellata su tutte quelle figure che si occupano di musica: a partire dal progetto musicale, procedendo in tutte le fasi di strutturazione, divulgazione, fruizione e critica, siano esse produttori, giornalisti, manager, avvocati e, perché no, artisti.
Una sorta di radiografia su tutti i mestieri che gravitano intorno all’evanescente mondo della musica, per dare una visione più ampia su cosa c’è dietro a un successo e a una carriera discografica.
Insomma, proveremo a cercare di farci svelare qual è ‘L’altra Faccia della Musica‘.
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