Oggi PaeseRoma vi propone l’intervista esclusiva all’amatissimo attore e pittore Vincenzo Bocciarelli lombardo di nascita ma senese d’adozione. Conosciuto dal grande pubblico, soprattutto per i ruoli interpretati nelle grandi fiction targate Rai e Mediaset, tra cui “Orgoglio“, “Incantesimo” e “Il bello delle donne“, nel suo lungo percorso artistico tra teatro, cinema e televisione, Vincenzo ha sempre raccolto gran belle soddisfazioni.
Anche lui ha risposto all’emergenza Covid-19 alla sua maniera, attraverso il “Bocciarelli Art Home Theatre” riscontrando un grande e inaspettato successo. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e in questa intervista l’attore ci spiega come ha trascorso questo periodo di isolamento, la sua dedizione per il suo mestiere e dei suoi progetti futuri.
All’emergenza Corona Virus la tua risposta è stata il “Bocciarelli Art Home Theatre”. In ogni puntata hai affrontato il tema dell’eros, altre volte della spiritualità, in altre occasioni dell’attualità, del distacco o dei rapporti epistolari tra i personaggi della storia. Ti aspettavi un così grande riscontro?
«No Patrizia non mi aspettavo nulla di tutto questo. Ho agito in modo istintivo e naturale. Un critico anni fa mi definì un animale da palcoscenico ecco mi ritrovo molto in quella definizione. In teatro vince l’istinto, l’intuito. Proprio per questo, spesso negli esercizi di improvvisazione teatrale, si lavora molto sull’identità animale, sull’istintualità. Io ho reagito all’invasione del nemico invisibile, come una belva accerchiata in una foresta. L’ho azzannato e preso a morsi attraverso il flusso potente e rigenerante della poesia e dell’arte del teatro».
Questa avventura ha entusiasmato così tanto l’Accademia Edizioni ed Eventi di Roma tanto da proporti di realizzare un libro. Come verrà strutturata l’opera?
«Ancora non posso svelarti più di tanto. Posso solo dirti che per me la scrittura è un viaggio fuori e dentro me stesso, davvero entusiasmante ma in alcuni momenti anche doloroso : infatti in alcuni momenti ho fatto riaffiorare di me, anche alcune zona d’ombra. Potrebbe forse già uscire in estate… le presentazioni in tutta Italia partiranno da settembre».
La pandemia è stata per tutti un’occasione per guardarsi dentro. Su cosa ha riflettuto Vincenzo?
«Tutto ciò che ho meditato e sul quale ho riflettuto in questi ultimi mesi è raccolto nel mio libro. Il fatto di averlo potuto raccontare mi ha permesso in un certo senso, di esorcizzare e far così evaporare molti nodi che come si suol dire sono venuti a galla. Uno tra tutti, la consapevolezza dell’importanza del tempo e di come sia necessario proteggerlo ed utilizzarlo nel modo migliore: frequentazioni, studio, lettura, approfondimenti culturali e artistici. Per troppo tempo siamo stati inondati da tanta, troppa superficialità e questo arresto cardiaco sociale ci ha (ancora purtroppo non per tutti) riportati difronte alla nostra vera essenza, alla nostra vera identità. Guardarsi dentro ed attraversarsi è doloroso e costa fatica, raggiungere la consapevolezza di ciò che siamo veramente può incrinare l’ego di molti. La nostra società e molto basata sulla mitomania e l’esasperazione del super io ma ci ha pensato una entità microscopica a ricordarci di quanto siamo piccoli e indifesi e in balia dei marosi del mare. Senza fede non si va da nessuna parte».
Il mondo si è purtroppo fermato e con esso tutto ciò che ci riempiva le giornate famiglia, lavoro, amicizia… Qual è stata la prima cosa che hai fatto appena hai avuto i primi contatti con l’esterno?
«Ho raggiunto i miei genitori che sono per me la cosa più importante. Tornare da loro è stata una gioia immensa, come se mi fossi di nuovo dissetato ad una sorgente d’acqua fresca. A volte mi estranio e li guardo con occhi di persona estranea e penso che starei bene in loro compagnia a prescindere dal fatto che siano i miei genitori. Sono pieni di fede e di luce, molto attenti nei confronti del prossimo. E poi facciamo un sacco di risate. Sono intelligenti e spiritualmente sempre giovani nonostante l’età avanzata e i molti acciacchi che soprattutto appesantiscono papà».
I tuoi prossimi impegni quali saranno?
«Nell’imminente mi sto riposando… Infatti mi sto godendo qualche giorno nelle acque benefiche delle Terme del Tufaro del caro amico e artista Peppe D’angelo a Contursi terme in provincia di Salerno. Sono stanchissimo. Non mi sono fermato un attimo. Dalle dirette interattive dell’Home Theatre incominciate esattamente il 10 marzo è’ stato un ritmo incalzante di impegni e nuovi progetti che stanno nascendo. Tra questi c’è la nuova sitcom Vincent Set Come Home nata da un’idea del lungimirante Pierpaolo Poggi produttore della 3IN One Production con Laura Grossi e Antonio Rafanelli. Abbiamo creato, pensato e lavorato a distanza e la prima puntata ha già ottenuto migliaia di visualizzazioni. Inoltre il Bocciarelli On The Road sta ricevendo molti inviti e proposte per raggiungere mete in tutta Italia e promuovere così gli straordinari tesori della nostro bel paese. Porterò il mio teatro nelle piazze di molti comuni italiani. Il pubblico è desideroso anche di applaudirmi dal vivo sempre con le dovute distanze di sicurezza ovviamente. In autunno tornerò al gran teatro con una produzione colossale dell’Amleto della compagnia di Sebastiano Lo Monaco. Sarò il re Claudio, patrigno di Amleto. La regia sarà affidata ad uno dei registi teatrali più interessanti del momento, Alessio Pizzech. Per me sarà la prima volta nel quale interpreto un Re. Dopo l’imperatore Caligola ora è la volta di un Re. Intanto vi invito tutti a seguirmi nel mio canale YouTube oppure godervi le dirette su FB del Bocciarelli Home Theatre»
Patrizia Faiello
Photo Elia Giachino
GUARDA IL VIDEO