“Con il talento si vincono le partite, con l’intelligenza ed il lavoro di squadra si vincono i campionati”. Uno dei più famosi aforismi di Michael Jordan descrive bene il segreto del successo di Lorenzo Zurino, giovane e vulcanico imprenditore sorrentino che a soli 35 anni è riuscito ad inanellare una serie di grandi successi personali e professionali in Italia e all’estero. Ultimo della serie, l’apertura dei mercati canadese e australiano per la sua THE ONE COMPANY , evento più unico che raro in piena emergenza COVID-19,. L’azienda di Zurino è oggi una delle imprese leader in Italia nel Commercio con l’Estero di prodotti agroalimentari Italiani, con un portfolio clienti di circa 3 miliardi di euro e può contare tra i propri brand grandi nomi come Acqua San Benedetto, gioiello della famiglia Zoppas, Fattorie Osella, della Famiglia Osella, Caffè Motta della famiglia Mastromartino e tante altre. Ma se la “The One” è la prima delle grandi imprese di “Lorenzino”, come lo chiamano gli amici, ad essa nel 2019 si è affiancato il Forum Italiano dell’Export-IEF, una inedita “casa comune” dedicata a imprenditori, professionisti, istituzioni interessate a vario titolo all’export e al Made in Italy; un’idea lungimirante per dare peso e attenzioni ad un settore che vale 480 miliardi di euro per l’economia italiana ma che non aveva mai avuto uno spazio di rappresentanza e di confronto aperto a tutte le realtà che lo rendono grande. Un’idea tanto semplice quanto efficace che ha subito suscitato l’entusiasmo di grandi nomi dell’imprenditoria italiana quali Riello, Zoppas, Benetton, Motta, D’Amico, Muscas, ma anche di partner istituzionali di peso, primo tra i quali il Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che con SACE-SIMEST, ha deciso di supportare il progetto riconoscendone la validità. Per l’inaugurazione del luglio 2019 nella bellissima Villa Fondi de Sangro, è sbarcato in Costiera Amalfitana anche l’allora presidente di Confindustria Vincenzo Boccia insieme ad oltre 300 aziende nazionali ed internazionali di ogni dimensione. Un successo clamoroso per un’idea nata solo pochi mesi prima in un Frecciarossa che correva da Bologna a Milano. Non pago del successo della The One e del Forum Italiano dell’Export, Zurino è poi sbarcato in Sicilia per dare vita ad “Efebo”, sigaro di altissima qualità realizzato con pregiato tabacco Kentucky Siciliano e assemblato dalle sapienti mani degli artigiani nicaraguensi che ha già conquistato alcuni dei manager più famosi di New York e ordini da parte di importanti distributori a stelle e strisce. Permeato dal mantra della competenza e della professionalità, soprattutto nelle questioni che riguardano l’export, Zurino è anche riuscito a dare vita, in collaborazione con la John Cabot University, al primo master in “Export, Made in Italy e mercati internazionali” del quale è stato nominato da pochi giorni membro del Comitato Scientifico, dopo essersi guadagnato la fiducia del Presidente dell’ateneo Franco Pavoncello. Quello di Zurino è un successo apparentemente inspiegabile per un giovane del Sud che non porta un cognome famoso, non ha padrini politici alle spalle, non è espressione di consorterie o gruppi di potere ma che trova le sue radici in una determinazione ferrea, una passione e una dedizione al lavoro che cede solo alle carezze della figlioletta Adele. Una squadra di collaboratori capaci di tenere testa ad un manager senza orari e molto esigente con sé stesso e con gli altri, ad una capacità di costruire un network di grande qualità sulle due sponde dell’Atlantico. E’ proprio negli USA che Zurino ha iniziato a costruire la sua fortuna. La vita di Zurino cambiò quando il proprietario di un ristorante italiano a New York, ora uno dei suoi clienti ed amici più affezionati e storici, gli chiese se fosse in grado di procurargli un po’ di buon “Greco di Tufo” e allora “Lorenzino” che è nato in una famiglia di abili commercianti sorrentini, ha reso onore al proprio DNA riuscendo subito a trovare i contatti giusti per portare fino a New York del buon bianco campano. La prima delle migliaia di spedizioni grazie alle quali Zurino, arrivato nella Grande Mela come tanti ragazzi italiani in cerca di fortuna e belle esperienze, ha reso famose in America e in tanti altri paesi del mondo le eccellenze del food made in Italy, con un focus particolare proprio su quelle piccole e medie aziende poco conosciute ma in grado di garantire grande qualità a prezzi competitivi. Le capacità del giovane self-made man sorrentino non sono sfuggite alla NIAF- la National Italian American Foundation, la più importante fondazione degli italo-americani, che nell’aprile del 2019 lo ha premiato come miglior imprenditore under 35, prima volta per un italiano. Uno dei tanti riconoscimenti ottenuti da una bella storia imprenditoriale, tanto più significativa perché mette insieme suggestioni antiche e radicate nell’immaginario collettivo: dal profondo Sud all’America lontana, dalle bontà dell’enogastronomia tricolore, all’epopea del self-made che affascina e conquista mercati e persone. I bene informati dicono che qualcuno stia tirando Zurino per la giacca per convincerlo a quotare la sua The One. Sarà questo il prossimo traguardo di “Lorenzino”? Ah saperlo….ma un fatto è certo: la storia, il network e i successi di Zurino sono riusciti a stupire anche un famoso e scafatissimo giornalista e conduttore televisivo italiano che dopo aver chiacchierato con lui ha esclamato: “Zurino ma lei…chi diavolo è?”
di Emidio Piccione