La tranquillità, la concentrazione, l’esperienza. Così Daniele De Rossi, pochi giorni fa, ospite alla Feltrinelli di Via Appia Nuova, nella premier del libro di Massimo Marianella, si è concesso al pubblico di fede romanista senza filtri, nonostante la tensione e l’attesa che si respira in questi giorni a Roma, per una partita che vale una stagione intera. I desideri e i momenti passati in carriera, raccontati da una bandiera giallorossa, che lunedì disputerà il suo venticinquesimo derby.
Ma “Capitan Futuro”, non nasconde anche il timore di sbagliare un impegno troppo importante «quando il giorno si avvicina sempre di più, man mano sale la tensione, anche se in tutti questi anni ho imparato a gestire queste situazioni, ma solo lunedì si vedrà se ci sarò riuscito».
Da sempre seguito e corteggiato da ogni squadra in Europa, De Rossi chiarisce la sua situazione di amore e odio con la tifoseria «in passato, ci sono stati dei momenti della mia vita in cui pensavo di cambiare aria e fare il grande passo, ma il mio amore per questa città e per questa squadra ha prevalso su tutto» ma ammette «mi piace moltissimo viaggiare, ho sempre sognato di giocare una partita nel derby argentino Boca Juniors-River Plate, da capitano del Boca, la mia seconda passione da quando ero piccolo».
Il centrocampista della Roma, si ispira da sempre a Steven Gerrard, un idolo del calcio, simbolo e capitano del Liverpool , che qualche giorno fa ha chiuso la sua carriera, omaggiata con una coreografia da brividi all’Anfield Road, in onore alla sua immensa esperienza, con la maglia dei “Reds”«per lui è stato un dolore distaccarsi da una squadra che ha ormai scolpito nel cuore» e aggiunge «è stato un esempio in campo e fuori, mi piacerebbe ricevere un giorno un tributo così caloroso dai miei tifosi».
Articolo di Alberto Fuschi