«Quanto accaduto ieri nel campo nomadi di Via Candoni in zona Magliana è un disastro annunciato che rischia di ripetersi se non si sgombera al più presto l’insediamento. Ci aspettiamo che questo covo di degrado e criminalità venga chiuso il più in fretta possibile e senza ulteriori ripercussioni devastanti per i cittadini Romani».
Così Ermenegildo Rossi, segretario Ugl di Roma e provincia, commenta l’ennesimo incendio divampato dal campo nomadi di Via Candoni in zona Magliana, dal quale le fiamme, che hanno coinvolto tre moduli abitativi, si sono propagate per tutta la vegetazione circostante richiedendo l’intervento degli elicotteri dei vigili del fuoco e lo sgombero del campo stesso, dove gli stessi vigili sono stati accolti da lanci di pietre.
«Già in passato – sottolinea Rossi – l’Ugl Roma e provincia ha denunciato la situazione drammatica dei campi nomadi romani e l’incapacità della giunta di risolvere il problema. Negli anni sono stati spesi milioni per il superamento dei campi ma la situazione rimane invariata ed il rogo di ieri ne è la prova. Il campo della Magliana, oltre che preoccupare i lavoratori dell’adiacente deposito Atac, è un problema per gli abitanti della zona e per coloro che si trovano a transitare nelle vicinanze. Addirittura ieri per il troppo fumo sono state chiusi tratti di Via della Magliana e dell’autostrada A91 creando disagi per la viabilità».
«Inoltre preoccupa il fatto che a bruciare non siano stati solo vegetazione ma anche materiali plastici e moduli abitativi, creando una nube tossica che ieri era visibile e respirabile praticamente in tutto il quadrante sud della Capitale», conclude Rossi.