In questa seconda parte dell’inchiesta sulla possibilità per l’Italia, di finanziare la ripresa economica, senza tasse aggiuntive, e senza ricorrere a Mes o Recovery Fund, che, come abbiamo visto, non rappresentano soluzioni concrete di aiuto, essendo del tutto prive di certezze su tempi di erogazione, e modalità d’uso, pubblichiamo l’intervista rilasciata dall’ex senatrice Enza Blundo, al collega Mario Molinaro che iniziava come segue:
“Riporto per sintesi un brano dell’intervista fatta all’ex Senatrice Blundo del Mov5S che gia’ nella passata Legislatura presentò un progetto di Legge a tale riguardo e a supporto un brano della imponente relazione del suo principale studioso e validatore Prof Pietro Di Paolo col quale abbiamo lavorato per offrire ai lettori un corpo unico del pensiero razionale e scientifico, che ritroverete per intero nei link di riferimento e che in modo esaustivo, non criticabile, non opinabile, spiega bene tutta la questione che auspico sia oggetto di dibattito parlamentare, tanto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, quanto dal PD, Movimento 5 Stelle e le altre forze politiche per arrivare ad una veloce conclusione di messa in campo di questo patrimonio che appartiene ai cittadini. In altro servizio di Mondolibero ci sara’ l’intervista integrale, perche’ oggi presentiamo ai lettori in accenno l’indignazione della ex Senatrice Blundo.”
D) Senatrice Blundo, a proposito di Banche, Lei ha sempre affermato che l’Italia potrebbe usare 763 MILIARDI di euro non tassati, che si trovano nella Banca d’Italia, addirittura aveva studiato un disegno di Legge che non lede i vincoli europei, e che permetterebbe di restituire allo Stato quello che e’ dei cittadini. Ci vuole spiegare una questione che potrebbe essere importantissima e che permetterebbe allo Stato di restituire alle imprese quel fondo perduto, che viene richiesto. Cosa prevede questa Sua proposta di Legge?
R) …Non si doveva fare debito. Basta debito! Il “Quantitative Easing – (QE)” ha determinato all’interno delle banche centrali un aumento del totale dell’attivo che non viene messo in circolo….Questo io l’ho denunciato già quando ero verso la fine della legislatura… Dopo un lavoro sul testo ho depositato ufficialmente il disegno di legge al SENATO”. Il disegno di legge, però, non è stato mai, ripeto mai, rinviato alla sottoscritta come è norma fare all’interno delle procedure senatoriali, perché il Presidente Grasso lo aveva bloccato come “incostituzionale”. Quando feci il convegno della “Scuola tra storia e innovazione”nella sala Zuccari che il Presidente Grasso mi aveva dato, in apertura di quell’evento, io dissi che era stato bloccato un disegno di Legge in modo arbitrario e molto scorretto, perché se doveva essere valutato dal punto di vista costituzionale, doveva comunque essere pubblicato sul sito del Senato, nel mio spazio di Senatrice e doveva essere assegnato all’esame della Commissione Affari Costituzionali: questo dice la nostra Costituzione, questo dice la procedura del Senato. Non che un Presidente del Senato si arroga il diritto di dire, a sua discrezione che il disegno di Legge è incostituzionale, perché incostituzionale non e’, non era, ma soltanto un disegno di Legge che andava a toccare, che va a toccare , gli interessi della Banca d’Italia…….Ma qui c’e’ un problema serio. La Banca d’Italia ha dimenticato che quei soldi sono dei cittadini italiani, sono i nostri e invece vengono per la maggior parte lasciati a disposizione delle Spa e di tutti gli altri soci della Banca d’Italia. Allora, il mio disegno di Legge dell’epoca è ancora valido e basterebbe una normativa interna al Governo per rimettere in regola le cose e ripristinare i diritti di concessione di emissione monetaria, la percentuale di tassa su questi diritti permetterebbe di recuperare denaro, perché comunque noi stampiamo le monete, anche se le banconote no, e quindi si potrebbero riprendere già quei miliardi che io vedevo all’epoca in 150 MILIARDI. Altro che pietire solo i 100 miliardi per dare copertura alle perdite degli esercizi commerciali e delle aziende causate dal lockdown prolungato. Queste risorse potrebbero essere anche maggiori perché ora, viste le condizioni di grave crisi economica in cui versa l’Italia abbiamo trovato con il Professore Di Paolo Pietro la possibilita’ di recupare di piu’ senza che la Banca d’Italia abbia delle sofferenze. Non dobbiamo sentirci costretti ad attivare il Mes e soprattutto fare altri debiti come il Recovery fund, perché noi i soldi li abbiamo e il bilancio della Banca d’Italia dello scorso giugno ha già avuto fondi maggiori rispetto a quando io avevo fatto il disegno di legge, e quello che uscirà in questo anno sarà ancora maggiore, visto che hanno anche ripristinato il “quantitative easing” dopo che l’avevano sospeso.”
Tale intervista, ha avuto anche l’esplicita approvazione pubblica dell’ex senatrice Blundo, tramite il suo profilo Facebook, nel quale essa ha pubblicato un post sulla vicenda che riportiamo qui sotto.
Lo scenario che sembra delinearsi quindi, è quello di una politica prona verso l’Europa, ed incapace, per parafrasare il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di porre in campo una vera potenza di fuoco tutta nazionale ma soprattutto senza debito, l’unica in grado di impedire l’apocalisse socioeconomico prossimo venturo. Se fossimo in ambito scolastico, direi che tutta la classe politica odierna del nostro Paese, salvo poche eccezioni, è da considerarsi sonoramente bocciata, tanto da far rimpiangere quella della cosiddetta Prima Repubblica. Domani pubblicherò la terza parte dell’inchiesta con la relazione tecnica del Professore di Economia, Pietro Di Paolo, che fu consulente dell’ex Senatrice Blundo, nonchè validatore della sua proposta di legge di cui all’intervista sopra riportata. Il Professor Di Paolo, è ben conosciuto in Abruzzo dove ha svolto la sua attività professionale, prima del pensionamento, rinunciando alle sirene della politica, già in tempi lontani, quando Marco Pannella, allora Segretario del Partito Radicale, gli propose una candidatura parlamentare che venne rifiutata. Si tratta quindi di persona dal curriculum specchiato, ed assolutamente affidabile. Ciascuno poi tragga, come logico, le proprie conclusioni.
Luca Monti