Questa difficile ed incerta gestione della ripresa economica, unita alle paure, ed alle ansie sul futuro, scatenate dal virus, sta alimentando un fuoco che covava sotto la cenere da tempo, quello dell’emergenza casa, che ha portato, ieri 23 luglio ad un brutto episodio a Decima. Due anni di anni di calvario nel tentativo di farsi ricoverare in una struttura adeguata hanno, infatti spinto M.T. disabile neuropsichiatrico di 50 anni, senza fissa dimora, ad occupare una casa dell’Ater a Decima. L’ immediata risposta dei familiari della vecchia affittuaria dell’immobile, deceduta da tempo, non si e’ fatta però aspettare. Hanno, infatti sfondato la porta, e malmenato il poveretto provocandogli lesioni ed escoriazioni lungo il corpo, come mostrano le foto.
Anche se senza piu’ titolo sull’immobile, questa famiglia ben nota a Decima, per la cattiva reputazione dei suoi componenti, sembra che avesse tentato di vendere al disabile, il subentro dell’immobile, fatiscente e abbandonato da tempo. Abbiamo intervistato la sorella del disabile aggredito che ha dichiarato: “Dalla morte di mia madre, il declino della mia famiglia e’ stato inesorabile, e le mie sorelle hanno abbandonato nostro fratello, al suo destino pur essendo egli un disabile neuropsichiatrico. Ho cercato di aiutarlo in tutti i modi, ma ora, trovandomi sotto sfratto ho dovuto compiere questo gesto, aiutandolo ad occupare una casa perché non ha più la memoria a breve termine, e ricorda solo luoghi e persone della sua giovinezza. Deve quindi rimanere in zona ma con la pensione che riceve, non può pagarsi un alloggio. Confidiamo nel supporto dell’ unione inquilini per risolvere questa brutta storia che per poco non finiva in disgrazia. Spero, inoltre che vengano condannati a pene severe gli ignobili aggressori di mio fratello, che ora e’ stato sbattuto fuori di peso, senza una sentenza del tribunale, e, cosa ancora più grave senza che gli esecutori di tale brutale sfratto, perpetrato ai danni di un disabile avessero alcun titolo legale per farlo.”
Qualora l’ipotesi di un racket sulle occupazioni a Decima, prospettata dalla sorella del disabile aggredito, fosse vera, si tratterebbe di una cosa di gravità assoluta, una vera e propria speculazione sulla povertà altrui, che va fermata dalle autorità, per non rischiare di trasformare l’emergenza casa, in un’ulteriore polveriera sociale, della quale non sentiamo, sinceramente la necessità.
Luca Monti