Sui risultati della trattativa Recovery Fund risponde alle nostre domande, Massimo Gervasi, Presidente dell’Associazione Partite IVA Toscana, che da noi intervistato dice: “C’è poco da esultare, non sono contro l’Europa, ma non mi piace essere preso in giro, infatti sono nato a Francoforte in Germania, e per questo seguo molto anche la politica del Nord Europa, e leggo con attenzione particolare le testate giornalistiche di Germania, Austria, Olanda, eccetera per informarmi sulle loro strategie economiche speculative. E siccome l’informazione è conoscenza e comprensione dei fenomeni, posso dire di poter spiegare abbastanza bene, come sopravvive l’Olanda: Paradisi fiscali e prostitute in vetrina. È, infatti, un paese che campa sulle spalle degli altri, essendo oramai paradiso fiscale per le grandi aziende italiane, anche imprese di Stato, quali Eni, Enel e Sapiem, Exor, Fca e perfino per la Ferrari, simbolo del Made in Italy, e così facendo toglie ogni anno al nostro fisco nazionale circa 3,4 miliardi di euro. Le imprese italiane, infatti, approfittano delle tasse volutamente tenute basse per le aziende estere che investono in Olanda, per trarre benefici fiscali, pur continuando a ricevere in patria fior di miliardi a vario titolo. Nel frattempo ai tavoli europei l’Olanda eccelle nel bacchettare il nostro Paese, con lo scopo di farla da padrone ed ottenere in cambio altre agevolazioni, si tratta evidentemente di una tattica studiata a tavolino, che ha portato ad un riequilibrio economico finanziario che prevede complessivamente più prestiti per l’Italia, a fronte del taglio degli aiuti a fondo perduto. È stato tagliato fuori, dal piano negoziale, infatti, il Solvency Support Instrument da 26 miliardi di euro, che era stato pensato per salvare le imprese strategiche in difficoltà a causa della pandemia. Gli interventi voluti dal blocco dei Paesi del Nord, hanno poi penalizzato anche i fondi che avrebbero dovuto potenziare il programma di ricerca Horizon Europe, portandolo da 13,5, a 5 miliardi e InvestEu, che dovrebbe servire a incrementare i finanziamenti su crescita ed occupazione, che avrà un sostegno ridotto da 30,3 miliardi, a 2,1 con un ridimensionamento di oltre il 90%, mentre i famigerati “rebates”, invece, restano invariati per la gioia degli stessi Paesi, cosiddetti frugali, ma in realtà furbetti. Cosa sono i Rebates?! Un vero e proprio privilegio, in virtù del quale Austria, Svezia, Danimarca ed Olanda hanno ottenuto uno sconto di tre quarti dei loro contributi, legato principalmente all’abbattimento dallo 0,3% allo 0,15% del loro contributo Iva. sulla base di questo scenario, Olanda e compagnia vedranno addirittura aumentare i propri benefici visto che la Danimarca riceverà 322 milioni l’anno a fronte dei precedenti 197, la Svezia 1,06 miliardi invece di 798 milioni, l’Austria 565 anzichè 237 e l’Olanda 1,9 miliardi da 1,5 che avrebbe ottenuto in precedenza. L’Italia, invece, che tanto esulta, col nostro Presidente del Consiglio, continuerà a versare i suoi bei miliardi annui per godere a sua volta di un solo privilegio: quello di indebitarsi. I prestiti rappresentano, infatti sempre e comunque un debito nei confronti della Commissione Ue, mentre i trasferimenti a fondo perduto andranno gestiti rispondendo comunque agli altri Stati membri. Voglio evidenziare un ulteriore dettaglio: i soldi che arriveranno in prestito con il Recovery Fund, sono più o meno quelli che l’Italia avrebbe ottenuto facendo ricorso al Mes, per i quali, però, non avremmo avuto gli occhi dei frugali, Olanda in primis, puntati addosso, per poterci dire “stop” qualora la gestione non dovesse essere di loro gradimento. Ed infatti, non a caso, nell’ultima bozza del Recovery Fund su cui i 27 dell’UE hanno trovato un’intesa è presente il cosiddetto freno d’emergenza fortemente voluto dall’Olanda, che è guidata da uno con le palle: Mark Rutte. Si tratta quindi di un trucchetto politico economico, posto all’interno della trattativa, che devasterà nel prossimo futuro il nostro Paese perchè ciò permetterebbe di congelare all’istante i fondi verso i Paesi che non rispettano alla lettera le indicazioni dell’UE su come spendere i soldi ricevuti visto che al primo sbaglio i soldi del Recovery Fund vengono bloccati. Ma attenzione, basta anche la sensazione che un Paese membro stia giocando sporco per veder revocare i fondi ad esso destinati, e possiamo stare sicuri che l’Olanda si affretterà a denunciare l’Italia, in tal senso. Quindi c’e poco da esultare per il risultato di questa trattativa, anche perché questi maledetti soldi arriveranno a metà 2021. Cosa accadrà nel frattempo? Non lo sappiamo ma possiamo ipotizzare che il Governo possa decidere, a fronte di una situazione di totale assenza di fondi, per una patrimoniale “cattiva”, o per l’IMU sulla prima casa, e quasi sicuramente vi saranno aumenti delle utenze. Tuttavia questa situazione può essere anche un’occasione per smascherare finalmente le politiche ipocrite e folli della totalità, o quasi della nostra classe dirigente contro le quali come Associazione APIT, abbiamo deciso di difenderci, scendendo in campo con 600 professionisti dalla nostra parte che è la parte delle imprese sane di questo Paese, per approntare un sistema di scudo fiscale e legale.”
Lo scudo fiscale e legale, con l’assistenza di professionisti, evocato, ed annunciato, nel finale dell’intervista dal Dottor Gervasi, fa immaginare uno scenario del tutto inedito nella storia d’Italia, quello di una contrapposizione rigida tra le istituzioni, e le piccole e medie imprese sul piano fiscale, della quale tuttavia, abbiamo già visto i prodromi qualche giorno fa con il pesante invito dei commercialisti, allo sciopero fiscale. Forse stiamo per assistere alla rinascita delle corporazioni, che per riaffermarsi hanno bisogno di alzare sempre più l’asticella degli obiettivi da raggiungere.
Luca Monti