Proprio in queste ore, a cavallo tra il 9 ed il 10 agosto dell’anno 1918, il Tenente Tandura, da un bombardiere Savoia Pomilio si lancia da 1600 piedi di quota col paracadute. Fin qui niente di particolare, ma il fatto e’ che, anche grazie a questo lancio col paracadute del Tenente Tandura, la I Guerra Mondiale, fu vinta dal nostro Paese. Infatti, il Tenente Tandura, praticamente senza alcuna preparazione specifica, anche in considerazione del fatto che i corpi militari di paracadutismo, ancora non esistevano, il che basta a renderlo un pioniere, si lanciò oltre le linee nemiche per raccogliere informazioni ed inviarle poi al nostro comando tramite piccioni viaggiatori. Si tratta quindi, di una vera e propria operazione di spionaggio che merita di essere raccontata come un romanzo, svoltasi nell’arco temporale di tre mesi, vissuti dal Tenente Tandura, ad alta tensione e con imprese rocambolesche. Sarà, infatti, catturato ben due volte dagli austriaci, e riuscirà a fuggire, anche saltando da un treno in corsa. Raccolse informazioni importanti sui movimenti del nemico ed attuò una serie di sabotaggi. Rientrò tra le nostre linee, solo quando la sponda sinistra del Piave fu liberata, e si guadagno’ la Medaglia D’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
“Animato dal più ardente amor di Patria, si offriva per compiere una missione estremamente rischiosa: da un aeroplano in volo si faceva lanciare con un paracadute al di là delle linee nemiche nel Veneto invaso, dove, con alacre intelligenza ed indomito sprezzo di ogni pericolo, raccoglieva nuclei di ufficiali e soldati nostri dispersi, e, animandoli col proprio coraggio e con la propria fede, costituiva con essi un servizio di informazioni che riuscì di preziosissimo ausilio alle operazioni. Due volte arrestato e due volte sfuggito, dopo tre mesi di audacie leggendarie, integrava l’avveduta e feconda opera sua, ponendosi arditamente alla testa delle sue schiere di ribelli e con esse insorgendo nel momento in cui si delineava la ritirata nemica, ed agevolando così l’avanzata vittoriosa delle nostre truppe. Fulgido esempio di abnegazione, di cosciente coraggio e di generosa, intera dedizione di tutto se stesso alla Patria.”
— Piave – Vittorio Veneto, agosto – ottobre 1918
Ci e’ sembrato doveroso ed interessante raccontare questi tre mesi di storia patria, sconosciuti alla maggior parte degli Italiani, eppure fondamentali per lo svolgersi, in nostro favore, di una guerra, che ridisegno’ poi, nel bene e nel male, gli equilibri geopolitici del secolo scorso.
Luca Monti