La crisi provocata dallo sconfinamento di una flotta militare turca, in acque territoriali greche, nei pressi dell’isola di Kastellorizo, che fu meraviglioso set naturale di “Mediterraneo”, capolavoro cinematografico di Gabriele Salvatores, sta aprendo scenari geopolitici inediti che potrebbero dividere l’Europa. Erdogan, infatti, con una mossa che in ambito scacchistico, potrebbe essere quella della “forchetta” del cavallo, che mette sotto tiro due pezzi avversari contemporaneamente, ha creato un paradosso geopolitico di difficile soluzione. Tecnicamente, infatti uno sconfinamento militare non autorizzato nelle acque territoriali altrui, equivale ad un’aggressione ai danni del Paese che lo subisce, in questo caso la Grecia. E qui nasce il paradosso geopolitico. La Grecia, infatti, e’ un Paese membro dell’Unione Europea, che dovrebbe quindi, secondo i trattati istitutivi della stessa, schierarsi a difesa deĺlo Stato membro, aggredito da un Paese terzo. Il problema sta nel fatto che l’Unione Europea, a sua volta appartiene ad un’alleanza internazionale, la Nato, della quale fa parte anche la Turchia, il che rende impossibile una presa di posizione da parte dell’Europa. Ecco quindi che i maggiori Paesi europei hanno iniziato a muoversi autonomamente, ad esclusione del nostro, che non ha preso ancora posizione sulla vicenda, per svariati motivi: la gravissima crisi socioeconomica e l’impasse politica in atto, ma soprattutto l’insipienza e l’inadeguatezza del nostro Ministero degli Esteri, gia’ dimostrata, in occasione delle recenti crisi mediorentali, che fa pensare, che anche stavolta l’Italia scendera’ in campo a partita conclusa, a differenza di Francia e Germania che la stanno gia’ giocando sia pur con scelte diametralmente opposte. La Merkel, infatti probabilmente spaventata dalla numerosa comunita’ turca in Germania, che potrebbe scatenare grossi problemi di ordine pubblico, ha deciso di non aiutare la Grecia, mentre Macron, ha aderito ad una coalizione composta anche da Usa ed Egitto, che ha preso posizione contro la Turchia. La situazione non e’ ancora precipitata malgrado lo speronamento di una fregata turca, da parte dell’omologa greca Limnos, da noi riportato, ma sta avvicinandosi al punto di non ritorno considerando che la Turchia, forte delle divisioni che e’ riuscita a creare tra i Paesi europei, ha dichiarato di non voler ritirare la propria flotta dalle acque territoriali greche, fino al 23 agosto, mantenendo cosi’ altissima la tensione, per altri dieci giorni, nello splendido Mediterraneo di Salvatores.
Luca Monti