Sta facendo scalpore, a Firenze e dintorni, la vicenda del giovane Consigliere Comunale leghista di Scandicci, Christian Braccini, “reo” di essersi recato a visitare la tomba di Mussolini, a Predappio, e di aver postato la visita sui propri social. Per questo motivo e’ stato sospeso dalla Lega, e duramente attaccato dalla sinistra. Lo abbiamo intervistato e ci ha detto: “Ritengo del tutto ingiustificata la mia sospensione dal partito, non avendo il sottoscritto fatto niente di male, o di contrario alla legge. Il recarsi in visita alla tomba di un personaggio storico come Benito Mussolini, per quanto ingombrante possa egli essere stato politicamente, non puo’ a mio avviso essere considerato un fatto del quale doversi vergognare, ne’ tantomeno un reato. Lo dimostra il fatto che la cripta e’ aperta al pubblico, e chiunque, quindi puo’ liberamente accedervi nell’orario di apertura del cimitero. Quindi fino a quando la Repubblica Italiana, sara’ uno Stato libero, ma la vicenda mi fa sorgere qualche dubbio al riguardo, io da cittadino libero, continuero’, se lo vorro’, ad andarci, come in qualsiasi luogo aperto al pubblico, in qualsiasi parte d’Italia, e come avevo gia’ fatto in precedenza, prima di venire eletto. In quell’occasione, infatti, il mio post su Facebook, venne completamente ignorato, mentre adesso, lo stesso social si e’ preoccupato di cancellarmelo. Evidentemente, ma non mi era stato detto, e non lo ritengo giusto, un Consigliere Comunale, gode di minori diritti, rispetto ad un comune cittadino e deve rendere conto dei propri movimenti nel tempo libero. A questo punto traggo due conclusioni: o la politica italiana tutta, soffre di un complesso d’inferiorita’ verso Benito Mussolini, tanto da condannarne il ricordo, ma non avendo abbastanza attributi da chiudere la tomba, e le attivita’ commerciali che mantengono l’economia di Predappio con i suoi souvenirs, magari rinominando anche il Comune romagnolo, per cancellarne meglio le tracce, il che e’ totale ipocrisia mascherata da falso buonismo, oppure il sottoscritto sta antipatico a qualcuno considerando la mia mozione, piuttosto scottante, presentata in Consiglio Comunale, poche settimane prima dello scoppiare di questa vicenda. Credo di essere stato il primo, infatti, almeno che io sappia, in Italia a chiedere il test antidroga per tutti gli amminiatratori del mio comune, Scandicci, dal Sindaco a tutta la sua Giunta, a tutto il Consiglio Comunale, me per primo, ovviamente. Non so come stiano le cose, ma tale mozione, malgrado alcuni trafiletti di stampa, appare finita nel dimenticatoio. Vedremo cosa succedera’ alla ripresa delle attivita’ consiliari, dopo le ferie anche se immagino che a tenere banco sara’ ancora la mia foto a Predappio, come se a Scandicci, non vi fossero problemi economici e sociali dei quali occuparsi, che non pensare a dove va Christian Braccini, alla luce del sole peraltro, visto che l’ho postato su Facebook, nel proprio tempo libero.”
La questione posta nell’intervista dal giovane consigliere leghista, dovrebbe ispirare una profonda riflessione sulla solidita’ della nostra democrazia. Se essa, infatti, dopo oltre 70 anni, ha paura di chi va a trovare un morto, che certamente non puo’ tornare in vita, o di chi ne espone un poster o un calendario in camera, significa che tale democrazia e’ fragile, ed immatura. E certamente come dice Christian Braccini, l’Italia intera, non solo Scandicci, ha ben altri problemi da risolvere, oggi in particolar modo, che non occuparsi di dove vanno in gita le persone la domenica. Inoltre le leggi peraltro transitorie, quindi ben contestabili da giovani come Christian Braccini, che erano ben lontani dal nascere, quando essere furono varate proibiscono ogni tentativo di ripristinare un partito fascista, non di celebrare la memoria di Mussolini, a meno che, ovviamente non ci si trovi di fronte a reati evidenti verso cose e persone, sanzionabili di per se’ con l’aggravante, appunto politica, ma una foto al cimitero non rientra nemmeno lontanamente in tale ipotesi di reato. Inoltre giova ricordare che persino idee certo piu’ “estreme” e potenzialmente piu’ pericolose di quelle di Mussolini, una su tutte il satanismo, non sono punibili a termini di legge, a meno che come sopra, non sfocino in reati. Insomma ci sembra che tutta questa storia sia paragonabile alla classica tempesta in un bicchier d’acqua.
Luca Monti