Dopo la Conferenza dei presidenti dei Gruppi, riunitasi ieri in Campidoglio. Dopo le proteste in aula della lista civica di Alfio Marchini ad opera del capogruppo Onorato e in seguito alle numerose iniziative provenienti dalla società civile di organizzazione marce e cortei per manifestare contro ogni tipo di ‘mafia’ – come quella promossa dall’ O.N.S.C.I, anche il Partito Socialista Italiano ha qualcosa da aggiungere. Dalla segreteria provinciale, Loreto Del Cimmuto «lista civica per promuovere classe dirigente, ma assolutamente no all’antipolitica». All’ordine del giorno dei lavori dell’Aula “la sostituzione temporanea dei consiglieri sospesi” in seguito alla seconda ondata di arresti nell’ ambito dell’inchiesta ‘Mondo di Mezzo’. Nel frattempo il Pd si stringe attorno al sindaco Ignazio Marino.
«Il PD blinda Marino, ma Marino non blinda il PD. Finora abbiamo taciuto, per prudenza, per sottrarci alla banalità della dichiarazione facile. Per non affiancarci al coro di sciacalli che a destra si sono scatenati nel tentativo di coprire le loro vergogne e responsabilità. Ma ora qualche riflessione corre l’obbligo farla, giacché è anche vero che noi siamo fuori, fuori dal governo del Campidoglio e fuori anche dal Consiglio. Nessuno ci ha mai chiamati. A Marino abbiamo chiesto di incontrarci, ma lui niente. Abbiamo portato una manciata di voti. Allora erano buoni, servivano anche quelli. Dunque qualcosa si dovrà pur dire, cercando di essere, appunto, non banali».
«Ebbene, la prima riflessione riguarda quella del commissariamento. É giusto invocarlo? Andiamoci piano. Non stiamo parlando di un qualsiasi comune, stiamo parlando della Capitale. Immaginate l’effetto che farebbe leggere dello scioglimento per mafia del Comune di Parigi o di New York. Il danno sarebbe enorme. Eppure, se ne ricorressero i presupposti, anche questa ipotesi potrebbe doverosamente concretizzarsi. C’è un indagine del Prefetto in corso, che ha i suoi tempi».
«Il commissariamento richiede precisi presupposti e fattispecie disciplinati dalla legge: un inquinamento patologico, strutturale, dei gangli vitali dell’amministrazione nella sua sfera amministrativa e burocratica oltre che in quella politica. Vedremo; prima della fine dell’estate avremo tutti gli elementi per giudicare. La seconda riflessione riguarda però la politica. Il PD ha blindato Marino, sapendo che se crolla Marino crolla tutto il PD, e dietro l’angolo ci sono i 5stelle e il loro carico di antipolitica, che avrebbe però facile presa su una città allo stremo per disservizi e pressione fiscale altissima».
«L’impressione però è che sia Marino a non blindare il PD. Le prese di distanza del Sindaco dal suo partito di riferimento, e di maggioranza, non mancano. Del resto il PD è commissariato da diversi mesi e l’arresto di diversi e autorevoli consiglieri di maggioranza getta un’ombra pesante su ogni aspetto della attività politico-istituzionale. Il Consiglio approva gli strumenti programmatici, quelli di pianificazione urbanistica, l’organizzazione e la concessione di pubblici servizi, la disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi, gli strumenti di bilancio. Si può ignorare questo? Qualcuno ha proposto che Marino rompa gli indugi, che sia lui a prendere l’iniziativa, prima che un fiume in piena lo travolga. Promuova lui lo scioglimento del Comune e chieda di nuovo la fiducia dei romani, lui che ha fatto argine alla criminalità organizzata e ha scoperchiato il verminaio. Va bene, l’idea può piacerci».
«Con quali partiti, con quale PD? Questo PD? Con quale credibilità? Allora una simile ipotesi, per essere credibile, dovrebbe essere completata sul versante dello schieramento che dovrebbe sostenere Marino. Quindi Marino promuova una grande lista civica, senza sigle di partito. Una grande lista civica di rinnovamento, con dentro le migliori energie della città. Una lista la cui cifra politica non sia l’antipolitica ma il rinnovamento della politica, perché al servizio della formazione di una nuova classe di governo di questa città. Una lista che si proponga anche di promuovere una nuova classe dirigente nella rappresentanza sociale ed economica, che operi quella sostituzione di classi dirigenti che riguarda anche il mondo dell’imprenditoria, certo non estraneo agli interessi che hanno diretto e condizionato il governo reale della città».
«Perché sappiamo tutti che la politica è stata asservita agli interessi economici dei soliti ignoti. Una subalternità culturale e una povertà politica disarmante. Noi, per parte nostra, penso che dovremmo essere disponibili a prendere in considerazione una proposta di vero rinnovamento. Diversamente, ci corre l’obbligo di cominciare a lavorare per una lista civica e riformista, aperta alla società. Non una lista che strizza l’occhio all’antipolitica, ma che si proponga l’esatto contrario, l’obiettivo di ridare dignità e legittimità alla politica coltivando valori autentici declinati nella società di oggi:diritti civili e politiche sociali,spirito laico e solidarietà cristiana, libertà individuali e dignità sociale, il pane e le rose». ML