Le origini del Pride sono storiche e risalgono ai cosiddetti moti di Stonewall. Lo Stonewall Inn era un bar gay in Christopher Street nel Greenwich Village a New York, nel quale, a partire dalla notte tra il 27 e il 28 Giugno 1969, si susseguirono una serie di retate e scontri tra la polizia e gli omosessuali presenti nel bar.
Da questo episodio si considera nato il movimento di liberazione gay moderno. Non è una coincidenza quindi che il Gay Pride si festeggi sempre nel mese di Giugno, in tutto il mondo, ricordando Stonewall e tutte le vittime dell’omofobia. Sarebbe allora semplicistico dare risalto solamente ai colori, alle musiche, ai canti e alle immancabili provocazioni dei partecipanti al Pride sabato nel centro di Roma: l’Associazione Nazionale ANDDOS (il più grande movimento LGBTI con oltre 130.000 iscritti in tutta Italia) invita a leggere il significato di questo evento oltre la sua eccessiva appariscenza. “Esistono gli eccentrici ed estroversi come in ugual modo esistono i timidi e pacati. E il Gay Pride non esclude nessuno, dà voce e spazio a tutti, l’eccesso serve solo a sottolineare la voglia di libertà – spiega il presidente nazionale Mario Marco Canale – dare un messaggio più forte rispetto ad un corteo formale in giacca e cravatta. La comunità LGBTI ottiene risultati ogni volta che si presenta unita nel rivendicare il riconoscimento dei diritti. E la diversità sarà sempre un valore aggiunto, mai una minaccia per gli altri, tanto meno una condizione di cui vergognarsi. È evidente quindi che il protagonista sia l’individuo stesso. Nella sua totalità come persona, come arricchimento verso gli altri, come unico e diverso e allo stesso tempo prezioso e importante. Non a caso infatti il simbolo del Pride è la bandiera arcobaleno Un arcobaleno contro l’esclusione, l’isolamento, la censura, le intolleranze e le discriminazioni. Partecipare al Pride significa portare in piazza in una grande festa di liberazione un anno di lavoro e di impegno per la vita quotidiana delle persone LGBTI”.
Anddos sarà presente domani alla parata del Roma Pride con un proprio carro, che sarà dedicato alla storia di Roma e ai grandi esempi di libertà che essa rappresenta.. “Il Pride è quella grande manifestazione di orgoglio in cui si rivendica la propria identità – sottolinea l’avvocato Antonio Bubici – siamo convinti che la liberazione passi anche attraverso la conoscenza, per cui parteciperemo a questo grande evento con un carro realizzato per diffondere anche informazione sui contenuti e sui servizi della nostra associazione, come il portale One Question e i Centri Antiviolenza Anddos”.
Sul carro saranno presenti, inoltre, il Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse 800 861 061 e il servizio www.uniticontrolaids.it dell’Istituto Superiore di Sanità. Partner del carro anche Gaycs, che sarà presente per sostenere gli Italian Gaymes di Luglio. Marco Tosarello